Il future sul Brent Oil è arrivato a 71 dollari al barile, raggiungendo il suo massimo degli ultimi due anni.
Le dinamiche internazionali stanno rapidamente convergendo, finendo per influire simultaneamente sul valore del future sul petrolio. Il suo prezzo negli ultimi dieci giorni è cresciuto del 6,3%.
Sono diverse le preoccupazioni e le aspettative degli investitori rispetto a quelle che saranno le politiche dei paesi dell’OPEC+, i quali potrebbero approfittare della ripresa per ridurre la produzione globale di petrolio, al fine di recuperare una parte degli introiti mancati durante i lockdown e gli stop produttivi.
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Con l’aumento della domanda avvenuta in questi mesi, il primo ministro dell’energia dell’Arabia Saudita Abdulaziz Salman, si dice ottimista sugli effetti degli interventi pubblici dei paesi industrializzati. Intanto l’Iran che dal 15 maggio sta portando avanti le trattative per un accordo sul nucleare con gli Stati Uniti, potrebbe far ripartire l’immissione di nuovo quantitativo di greggio sul mercato, qualora ottenesse l’annullamento delle sanzioni nei suoi confronti. In entrambi i casi il flusso addizionale del petrolio verrebbe rilasciato in modo graduale, non abbastanza per rallentare l’aumento del prezzo sul breve termine.
La pace tra Iran e Stati Uniti potrebbe creare qualche imbarazzo tra i paesi produttori di petrolio, che si erano accordati da piĂą di un anno, al fine di riuscire a vendere le scorte che si stavano accumulando durante la pandemia. Intanto sembrano chiari i segni di una ripresa dei suoi consumi, dovuta alla ripresa della stagione turistica, dei viaggi e degli spostamenti, soprattutto negli Stati Uniti e in parte anche in Europa.
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Naturalmente se la domanda di petrolio dovesse continuare la sua tendenza rialzista, il gruppo dei paesi produttori aumenterà nuovamente la produzione a luglio, portandola almeno ai 30 milioni di barili al mese, rispetto ai circa 27 milioni che verranno prodotti a giugno. Un aumento del 10% che potrebbe sicuramente influire, sebbene non in modo lineare, sull’attuale prezzo del greggio.
Dal punto di vista tecnico, il prezzo del future sul Brent Oil ha superato recentemente i suoi massimi di marzo 2021, quando ha chiuso a 69,60 dollari al barile. La chiusura sopra i 71 dollari al barile ha permesso il superamento di una resistenza particolarmente importante, confermata negli ultimi due mesi. In ottica intraday sono possibili ulteriori rialzi di prezzo fino a 71,25. In ottica ribassista dovremmo invece attendere un ritracciamento almeno sotto i 70,7 dollari, fino al livello di 69,7 dal quale sono possibili delle ripartenze short, almeno fino a un terzo della fascia di congestione degli ultimi due mesi intorno ai 67 dollari.
Le informazioni presenti in questo articolo non sono da intendersi come un invito all’investimento né alla speculazione.
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