Piazza Affari, martedì 5 ottobre: chiusura positiva, vola Banco Bpm

La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari.

immagine borsa italiana
Ingresso di Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano (Adobe stock)

Giornata di rimbalzo per i principali indici azionari europei, che reagiscono con decisione dopo il calo osservato nella scorsa seduta. Tornano a brillare, nella Borsa di Milano, i titoli bancari, la cui ottima performance ha consentito al Ftse Mib di realizzare la miglior performance dallo scorso 21 luglio, con un rialzo appena inferiore ai due punti percentuali. Nel paniere azionario su cui è basato l’indice principale di Piazza Affari, una quota molto rilevante (circa 30/40%) è costituita proprio da titoli bancari il cui andamento, di conseguenza, esercita una forte influenza sulla performance dell’intero listino. L’indice settoriale Ftse Italia Banche ha chiuso la seduta odierna con un guadagno del 3,58%, sulla scia dell’ottimismo generato dai rumors secondo cui sarebbe possibile giungere ad un accordo per l’acquisizione di Montepaschi, da parte di Unicredit, entro fine ottobre.

La volatilità rimane su buoni livelli, ben al di sopra dei minimi toccati nel mese di agosto e, considerando la persistenza di fattori di incertezza nello scenario macroeconomico (a cominciare dalle pressioni inflazionistiche e dalle decisioni che le banche centrali prenderanno per contrastarle fino alla crisi di Evergrande), è molto probabile che la volatilità rimanga alta anche nei prossimi mesi. L’ambiente di mercato dovrebbe mantenersi, dunque, interessante per traders di breve termine, con movimenti di prezzo più accentuati rispetto a quanto visto in estate. Allo stesso tempo, è necessario sempre mantenersi prudenti per attutire gli effetti negativi di eventuali movimenti contrari alla posizione assunta nel mercato.

La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Milano

Queste le performance evidenziate, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:

  • FTSE MIB (Milano): +1,95% a quota 25.956,02 punti indice
  • IBEX 35 (Madrid): +1,54%
  • CAC 40 (Parigi): +1,52%
  • DAX (Francoforte): +1,05%
  • FTSE 100 (Londra): +0,94%
  • SMI (Zurigo): +0,04%

L’Euro Stoxx 50, indice che fotografa il sentiment prevalente nelle borse europee complessivamente considerate, chiude la seduta in rialzo dell’1,73%, a quota 4.065,43 punti.

Titoli migliori del Ftse Mib

I titoli più acquistati di giornata, tra quelli appartenenti al listino principali di Piazza Affari, sono stati:

  • Banco Bpm: +5,62%
  • Unicredit: +4,34%
  • Bper Banca: +3,52%
  • Intesa San Paolo: +3,37%
  • Finecobank: +2,59%
  • Stellantis: +2,59%
  • STMicroelectronics: +2,50%
  • Prysmian: +2,35%
  • Exor: +2,23%
  • A2a: +2,10%

Titoli peggiori del Ftse Mib

Gli unici due titoli azionari che hanno chiuso in ribasso la seduta odierna sono i seguenti:

  • Saipem: -0,95%
  • Buzzi Unicem: -0,41%

Clima di fiducia a Wall Street, nonostante il ritardo nell’accordo per innalzare il limite al debito

Tornano gli acquisti anche a Wall Street, dove gli indici hanno ormai recuperato le perdite subite nella scorsa seduta, caratterizzata soprattutto da forti vendite sui titoli tecnologici, tra cui Facebook, che ha fatto registrare un calo del 4,89%, sia a causa del blocco che ha colpito i social network della galassia Zuckerberg nella serata di ieri, sia a causa delle dichiarazioni dell’ex manager Frances Haugen, che ha consegnato dei documenti al Congresso degli Stati Uniti e al Wall Street Journal, nei quali Facebook viene accusato di aver anteposto i propri interessi economici alla sicurezza degli utenti e di non aver rispettato la democrazia, permettendo la diffusione di informazioni false allo scopo di incrementare i guadagni.

Facebook sta, però, recuperando il terreno perso ieri, con una performance di circa +2%, in linea con l’andamento evidenziato dai principali azionari statunitensi (19:00 ora italiana):

  • Nasdaq 100: +1,80%
  • S&P 500: +1,35%
  • Dow Jones: +1,16%

Gli indici salgono, dunque, con forza, riassorbendo le perdite subite ieri, pur non essendo ancora risolta la situazione legata al limite legale del debito federale che, secondo le parole della segreteria al Tesoro, Janet Yellen, deve essere necessariamente aumentato o sospeso, perché senza un accordo in questa direzione tra repubblicani e democratici, entro due settimane, gli Stati Uniti finiranno in default per la prima volta nella loro storia e questo potrebbe innescare una recessione. Ieri è intervenuto al riguardo anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il quale ha affermato che bisogna intervenire subito, espandendo o sospendendo il limite attualmente previsto dalla legge, e che “i repubblicani hanno un comportamento pericoloso» e sconsiderato”. Ancora tutta da definire, inoltre, l’approvazione del piano Biden, altro tema su cui il Congresso è diviso.

Sul fronte dei dati macroeconomici, sono arrivate indicazioni positive dall’indice ISM non manifatturiero, che evidenzia lo stato di salute dell’attività economica nel mese precedente, ad eccezione del settore manifatturiero. A settembre, l’indice pubblicato dall’Institute of Supply Management (ISM) è risultato pari a 61,9 ovvero al di sopra delle stime degli analisti (60,0) e del dato precedente (61,7). Per informazioni sui dati e gli eventi più attesi di questa settimana, è possibile consultare il calendario economico.

Altre notizie dai principali mercati finanziari: il petrolio continua ad aggiornare i massimi

Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, sale leggermente a quota 105 punti base: il rendimento del Btp risulta pari a +0,86%, mentre il rendimento del Bund si attesta a -0,19%. In rialzo il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), pari a +1,52%, in aumento di quattro punti rispetto all’ultimo valore di chiusura.

Prosegue la risalita Bitcoin, che sembra orientato verso area 53.200 dollari, il cui raggiungimento rappresenterebbe un segnale di forza, in quanto avverrebbe il completo recupero delle forti perdite registrate nella giornata del 7 settembre, quando la criptovaluta più famosa perse oltre l’11%. In ogni caso, costituisce già un segnale positivo, per chi è esposto al rialzo, il riassorbimento del ribasso avvenuto tra il 19 e il 21 settembre. Il Bitcoin quota attualmente 50.160 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di +1,86%.

Nel mercato valutario, torna a scendere il cambio Euro/Dollaro Usa, dopo due sedute di rimbalzo, in un contesto che rimane comunque caratterizzato da un trend fortemente ribassista, cominciato durante lo scorso mese di maggio e che ha portato il tasso di cambio sui minimi da luglio 2020. Il cambio principale del Forex viene scambiato attualmente a 1,1602 dollari, corrispondenti ad una performance di -0,16%% rispetto al livello di chiusura della scorsa seduta.

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Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in leggero ribasso il prezzo dell’oro, che quota 1.759,50 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di -0,58% rispetto all’ultimo valore di chiusura. Continua senza sosta la salita del petrolio, le cui quotazioni sono ai massimi dal novembre 2014, dopo che l’OPEC+ (organizzazione dei principali esportatori di petrolio) ha deciso, nel meeting di ieri, di mantenere invariato l’aumento giornaliero della produzione a 400.000 barili. Date le previsioni di aumento della domanda nei prossimi anni, questa decisione ha sorpreso analisti ed investitori, che si attendevano una accelerazione del ritmo giornaliero di incremento della produzione. Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 79,19 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di +1,87% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 82,72 dollari al barile, con una variazione di +1,80% rispetto al prezzo di chiusura di ieri.

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