Piazza Affari, venerdì 26 marzo: chiusura positiva, i diritti della Serie A fanno volare Telecom

La chiusura della seduta odierna della borsa di Milano, con uno sguardo anche all’andamento dei principali mercati finanziari. Titoli migliori e titoli peggiori di giornata.

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Chiusura di seduta e di settimana al rialzo per la borsa di Milano e per le principali piazze europee, anche grazie alla decisa impostazione rialzista di Wall Street. Gli indici della fiducia di consumatori e imprese, pubblicati in giornata, sono risultati tutti superiori alle aspettative degli analisti, sia in Europa che negli Stati Uniti e questo può essere stato interpretato dagli investitori come un segnale di ripartenza dell’economia mondiale. Sentiment positivo a cui ha contribuito anche la collaborazione Stati Uniti-Unione Europea sul fronte vaccini anti Covid (annunciata durante il Consiglio europeo), finalizzata all’incremento della produzione e distribuzione delle dosi vaccinali nelle prossime settimane.

In Europa gli acquisti hanno riguardato soprattutto le società del settore tecnologico ed energetico, in quest’ultimo caso grazie alla salita dei prezzi del petrolio, legata ai timori per la situazione della nave cargo bloccata nel canale di Suez, che potrebbe determinare la riduzione delle forniture di petrolio greggio e prodotti raffinati.

Queste, nel dettaglio, le performance registrate dai principali indici azionari europei in chiusura di seduta:

  • IBEX 35 (Madrid): +1,05%
  • FTSE 100 (Londra): +0,99%
  • DAX (Francoforte): +0,87%
  • FTSE MIB (Milano): +0,72% a quota 24.393,26 punti indice
  • CAC 40 (Parigi): +0,61%
  • SMI (Zurigo): +0,12%

L’indice Euro Stoxx 50 chiude con un rialzo dello 0,89%, testimoniando la giornata borsistica caratterizzata dal ritorno di un clima di fiducia tra gli investitori.

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Titoli migliori del FTSE MIB

I titoli più acquistati durante questa seduta sono stati:

  • Tenaris: +3,64%
  • Telecom Italia: +3,48%
  • STMicroelectronics: +2,57%
  • Ferrari: 2,15%
  • Atlantia: +1,62%
  • Stellantis: +1,61%
  • Buzzi Unicem: +1,41%
  • Hera: +1,40%

Titoli peggiori del FTSE MIB

I titoli più colpiti da vendite, invece, sono stati i seguenti:

  • DiaSorin: -2,32%
  • Pirelli: -0,76%
  • Inwit: -0,59%
  • Moncler: -0,58%
  • Banco BPM: -0,33%
  • Recordati: -0,26%
  • Enel: -0,18%

Telecom: rally del titolo dopo la notizia dell’accordo Dazn-Lega Serie A

Da segnalare l’accelerazione nelle ultime ore di negoziazione del titolo Telecom che beneficia, oltre che dell’ottimismo relativo alla realizzazione del progetto rete unica,  anche della situazione legata all’attribuzione dei diritti televisivi della Serie A.

Nel pomeriggio, infatti, la piattaforma streaming Dazn si è aggiudicata i diritti per la trasmissione del campionato di calcio di Serie A per le prossime tre stagioni: secondo Reuters, TIM avrebbe concluso un accordo di partnership tecnico-distributiva con Dazn, sulla base del quale garantirà il pagamento di oltre il 40% di quanto dovuto da Dazn alla Lega di Serie A.

Altre notizie dai principali mercati finanziari

Come accennato in precedenza, seduta caratterizzata dai rialzi anche a Wall Street. Queste, attualmente, sono le performance dei principali indici azionari americani:

  • S&P 500: +0,80%
  • Dow Jones: +0,68%
  • Nasdaq: +0,37%

Lo spread Btp/Bund chiude sul livello di apertura, ovvero a +96 punti base, in un contesto caratterizzato dal rialzo dei rendimenti sui titoli di Stato: il Btp decennale sale infatti a quota +0,64% (a fronte del +0,60% in apertura di seduta).

Torna a salire, riavvicinandosi ai massimi dello scorso 18 Marzo, anche il Treasury decennale (titolo di Stato USA) che rende attualmente +1,66%.

Per quanto riguarda il mercato valutario, da segnalare il lieve rialzo del cambio Euro/Dollaro USA che sale dello 0,25%, poco al di sotto del livello di 1,18.

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Nel mercato delle materie prime,  l’oro guadagna lo 0,30% e scambia in questo momento a quota 1730 dollari l’oncia. Rialzi che superano i 4 punti percentuali per il petrolio, a causa del blocco del canale di Suez che potrebbe impedire i rifornimenti di greggio e prodotti raffinati nelle prossime settimane: il WTI quota 61,15 dollari al barile (+4,40%) mentre il Brent viene scambiato a 64,60 dollari al barile (+4,30%).

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