Pietro Colucci, il primo riferimento della Green Economy in Italia

Pietro Colucci nato a Napoli nel 1960 è un imprenditore impegnato nel settore ambientale, che ha iniziato la sua carriera anticipando le tendenze nel settore.

energia solare e eolica

Pietro Colucci ha iniziato la sua carriera a soli 22 anni aiutato dal contesto familiare. Il padre già imprenditore nei servizi ambientali, ha presto ceduto a Pietro la guida dell’azienda.

Pietro Colucci laureato in Economia e Commercio alla Federico II di Napoli ha diversamente da molti altri manager con una lunga gavetta, dato avvio alla sua carriera impegnandosi subito in un ruolo dirigenziale.

Nel 1982 Pietro Colucci inizia la sua carriera alla guida dell’azienda di famiglia, riuscendo ad accrescerne il valore e avviare una fusione con il gruppo Acqua. Cede la sua partecipazione in cambio di un pacchetto azionario della Holding del Gruppo e viene nominato amministratore delegato della EMAS. L’azienda acronimo di Ercole Marelli Servizi Ambientali, appartiene al Gruppo Acqua con cui Colucci prosegue la sua carriera imprenditoriale. Accresciuto il suo prestigio rende partecipe nel 1996 la EMAS di un progetto finalizzato alla creazione di un polo italo francese nel settore ambientale.

Soltanto un anno più tardi è ancora protagonista con un’operazione di management buyout. Questa coinvolge il Gruppo Italcogim appartenente a un gruppo francese e operante nel settore energetico con cui Colucci finalizza l’acquisizione della EMAS.

La svolta nella carriera di Pietro Colucci con un operazione di managment buyout

Il managment buyout consiste infatti nel controllo di una azienda da parte di un gruppo di manager interni alla stessa, che assumono la figura di manager imprenditori. Pietro Colucci con un nuovo potere decisionale nonchè con un accresciuta capacità patrimoniale viene confermato Amministratore Delegato.

Il manager è oggi uno dei nomi più noti nel panorama della green economy e della sostenibilità ambientale. Non a caso nel 2000 prosegue la crescita della sua attività acquisendo la divisione italiana della Waste Management Inc. principale operatore del settore ambientale all’epoca.

Dall’operazione nasce il Gruppo Unendo, che diviene nel tempo sotto la guida di Colucci una delle principali realtà nel settore ambientale. L’azienda cresce per numero di dipendenti e fatturato in linea con il piano industriale che prevede l’espansione delle attività al settore della produzione di energia da fonti rinnovabili. Negli anni 2000 Colucci è pioniere nell’immaginare l’economia circolare intuendo il legame tra i servizi ambientali e la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Pietro Colucci ponendo a frutto la propria competenza e la propria passione in un settore tanto importante per la vita di un paese, riesce a dare avvio alla sinergia che alimenta in modo costante la crescita dell’azienda.

I ruoli di Pietro Colucci nel settore dei servizi ambientali e nelle energie rinnovabili

Nel 2006 viene nominato, grazie al ruolo centrale acquisito nel settore, presidente di Assoambiente. L’incarico mantenuto fino al 2011 si affianca in quegli anni a quella di vice presidente della Federazione per i servizi ambientali.

Nell’ambito del piano industriale del Gruppo Unendo, Colucci realizza progetti nel settore dell’energia rinnovabile con un particolare impegno nell’eolico. Nel 2004 nasce Daneco Windpower, l’azienda che avvia progetti e costruisce campi eolici destinati alla produzione di energia elettrica. L’impresa fa da spartiacque nella sua comprensione di quello che sarà il futuro del settore, destinato a incrementare esponenzialmente il suo giro d’affari.

Nel 2009 lasciato l’incarico alla guida del Gruppo Unendo, di cui rimane azionista sino al 2011. Colucci desideroso di avviare una nuova attività incentrata in quello che immagina sarà il trend del futuro, oggi presente, rileva Schiapparelli S.p.A rinominandola Kinexia. Rinnova così la sua attività imprenditoriale dando vita al Gruppo Sostenya, che opera nei settori delle energie rinnovabili e dell’ambiente, insieme a Waste Italia.

L’attività economica del Gruppo Sostenya

Attualmente, Pietro Colucci oltre a essere presidente e amministratore delegato del gruppo Sostenya, ricopre lo stesso ruolo per Kinexia e Waste Italia. La prima è una holding di partecipazioni finanziarie quotata alla borsa di Milano, con controllate attive nei settori delle energie rinnovabili. Mentre la seconda è tra le prime aziende nella gestione dei rifiuti industriali non pericolosi e dei servizi per l’ambiente.

Sostenya Group Plc è una holding di investimento che opera in Italia e a livello internazionale nei settori ambientale e delle rinnovabili, nonché nel business dell’efficienza energetica. Sostenya offre servizi di consulenza per la pianificazione e lo sviluppo delle aziende nel settorem nonchè delle relazioni istituzionali e internazionali necessarie per la crescita del business. Secondo la visione di Colucci in Italia, particolarmente povera di materie prime, non è più accettabile la produzione a perdere dei rifiuti.

Attualmente l’azienda in collaborazione con altre realtà italiane, sta realizzando un progetto negli Stati Uniti per lo sviluppo di nuove tecnologie per convertire il biogas, prodotto dagli allevamenti e dai rifiuti organici in biometano. Il biometano convertito riduce notevolmente l’impatto dei gas serra ed è utilizzabile come combustibile per la produzione di elettricità, come fonte di riscaldamento, nonchè per alimentare direttamente i veicoli.

Il Gruppo Kinexia ha invece avviato un progetto chiamato “Smart”, che offre al mercato  sistemi di accumulo e conservazione di energia nonchè Smart Grid. Questa è una rete elettrica dotata di sensori intelligenti che raccolgono informazioni in tempo reale, ottimizzando la distribuzione di energia.

Il ruolo della tecnologia nel settore ecologico italiano

La tecnologia e le conoscenze attuali offrono tutte le soluzioni necessarie per avviare misure di prevenzione della produzione di rifiuti nonchè per la progettazione di materiali semplici da riciclare. L’Italia è oggi prima in Europa per l’economia circolare e potrà continuare a primeggiare quando riuscirà a raggiungere l’obbiettivo di riciclo pari almeno al 50% dei rifiuti urbani e il 70% dei rifiuti da costruzione e demolizione. Vanno sviluppati la ricerca, la produzione e l’uso efficiente non solo delle fonti energetiche, ma anche dei materiali rinnovabili che contribuiscono alla sostenibilità dell’economia.

Occorre però muoversi in fretta, mantenendo adeguati ed economicamente sostenibili gli incentivi necessari per completare la riconversione e i progetti che mettono al centro le energie rinnovabili.

Lo stato della Green Economy italiana

Colucci è diventato una figura di riferimento della Green Economy, non soltanto da un punto di vista imprenditoriale e manageriale, ma anche programmatico. Pietro Colucci ha scritto un libro assieme a Edo Ronchi, ex Ministro dell’Ambiente. Il volume racconta la sua visione dell’ecologia e delle imprese correlate, dal titolo “Vento a favore”.

Colucci scrive nello stesso contesto il Manifesto per lo Sviluppo Sostenibile dell’Italia e fonda nel 2008 Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile dell’Italia. Questa si pone l’obiettivo di stimolare lo sviluppo della green economy nel nostro Paese. Nel 2012, in collaborazione con altri esperti, da avvio alla prima edizione degli Stati generali della Green economy.  L’iniziativa con cadenza annuale è promossa dal Consiglio Nazionale della Green Economy composta da 67 imprese Italiane nel settore che mettono in luce lo stato dell’arte della transizione ecologica nel nostro paese.

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