Razionamento generi alimentari: alcuni supermercati già lo fanno

A causa della situazione mondiale attuale è iniziato un parziale razionamento generi alimentari, attivato da una nota azienda della grande distribuzione.

L’attuale situazione di crisi sta colpendo il rifornimento di alcuni alimenti. Per questo motivo e per evitare sprechi, alcuni supermercati stanno attuando un sistema di razionamento per nuclei familiari.

Razionamento generi alimentari

L’emergenza politica mondiale e la crisi energetica che sta colpendo il nostro e gli altri paesi del mondo hanno spinto alcune catene di supermercati a razionare le scorte di cibo.

La Spagna è stata la prima nazione ad autorizzare le aziende della grande distribuzione ad effettuare il razionamento delle scorte di alcuni prodotti. L’esigenza nasce dall’oggettiva diminuzione delle scorte di magazzino.

La medesima situazione si sta verificando anche in Italia dove, il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi aveva già, nelle scorse settimane, accennato alla possibilità di un razionamento del cibo.

Si tratta di un’esigenza resa necessaria in diversi settori, anche quello energetico.

Attualmente, in Italia, risulta un’unica azienda che ha diramato un comunicato nel quale avvisa i consumatori circa la quantità massima acquistabile per ogni nucleo familiare.

Scopriamo di quale supermercato si tratta.

Razionamento generi alimentari

A causa della situazione di crisi mondiale, una grande azienda della GDO ha diramato un comunicato nel quale informa i consumatori sulla quantità massima acquistabile per ogni nucleo familiare.

Stiamo parlando della dirigenza della Lidl: la catena europea di supermercati di origine tedesca che conta oltre 13 mila store nel mondo.

L’esigenza di diramare un comunicato nasce dal fatto che da Lidl alcuni prodotti sarebbero carenti. Per questo motivo la dirigenza ha deciso di porre un tetto massimo acquistabile per ogni singolo nucleo familiare.

Lo scenario che si prospetta è davvero inquietante perché ci mostra ancora una volta quanto le conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina stiano producendo effetti diretti sull’economia di tutti i paesi occidentali.

Il razionamento del cibo

Il razionamento del cibo applicato dalla Lidl è stato riportato dal sito GreenMe e fa riferimento solo ad alcune categorie di prodotti tra cui:

  • Frutta sciroppata: quantità massima acquistabile 5 pezzi;
  • Conserve di pomodoro: quantità massima acquistabile 5 pezzi;
  • Legumi in scatola: 5 pezzi
  • Verdure sott’olio e sott’aceto: 5 pezzi
  • Tovaglioli e carta casa: quantità massima acquistabile 3 pezzi
  • Olio di semi da un litro: quantità massima acquistabile 3 pezzi
  • Carne in scatola: Tre pezzi
  • Omogeneizzati per bambini: Tre pezzi
  • Farine da 1 chilo: Tre pezzi

Le cause

Tra le case del razionamento del cibo attuato dall’azienda Lidl vi è una semplice misura prudenziale, volta a limitare il panico generato nei clienti, a causa degli ultimi avvenimenti socio-politici.

Inoltre, l’idea di fissare un tetto massimo di pezzi acquistabile per singolo nucleo familiare serve anche ad evitare una repentina diminuzione delle scorte di magazzino.

A differenza di ciò che ha stabilito il Governo della Spagna, in Italia non è ancora stato disposto un razionamento del cibo a livello nazionale.

Tuttavia, lo stesso Presidente del Consiglio Mario Draghi ha avvertito i cittadini sulla possibilità concreta che ciò avvenga.

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