Il destino del Reddito di Cittadinanza, decisiva la tornata elettorale del 25 settembre: abolirlo o prorogarlo?

Il Reddito di cittadinanza è certamente una delle tematiche più calde di questa improvvisata campagna elettorale. In quale circostanza la misura potrà essere serbata anche nel 2023? Quanto peserà il nuovo governo?

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Il destino del reddito di cittadinanza è intrecciato inevitabilmente al risultato dell’imminente tornata elettorale. Color che andranno a governare dovranno decidere se abolire o meno il celebre provvedimento

E allora cosa se ne farà del reddito di cittadinanza? Il domani della disposizione di sussidio economico realizzata a suo tempo dal M5S per assicurare un decoro alle famiglie italiane è ormai appeso a un filo.

Tutto si giocherà intorno alle imminenti elezioni politiche. Il RdC sarà oggetto di discussione della nuova squadra di Governo e del nuovo parlamento.

Il reddito di cittadinanza al vaglio delle prossime elezioni

È evidente come non tutti i partiti politici siano entusiasti del reddito di cittadinanza. Alcuni lo giudicano come un provvedimento controproducente, chi ne usufruisce interrompe la ricerca di un’occupazione ledendo così l’economia delle imprese, specie quelle a impronta stagionale. Le aziende in questione lamentano carenza di dipendenti, puntando il dito proprio contro al RdC.

Ovviamente queste sono argomentazioni facili e piuttosto popolari. Se le aziende offrissero presupposti lavorativi regolari e decorosi, sarebbero in tanti a rinunciare al reddito di cittadinanza per darsi da fare. Ma fin quando vigeranno sfruttamento, salari avvilenti e sempre in ritardo, forme contrattuali a esclusivo vantaggio dei datori di lavoro, mansioni fittizie, allora dimenticatevi di queste braccia.

Tra tirocini, stage e apprendistato di svariata natura, le carte del mazzo da pescare per celare la realtà dei fatti non mancheranno al datore di lavoro.

I contro del RdC

La gran parte dei contro avanzati dalle fazioni politiche sono giustamente connessi alle innumerevoli frodi scovate ai danni dello Stato. Del resto, in tante e tante circostanze, i beneficiari del reddito di cittadinanza hanno mosso mari e monti, sconfinando nell’illecito, per riuscire a percepire il sostegno economico. In tanti casi un vero e proprio secondo stipendio.

Perfino, anche diversi personaggi appartenenti alla delinquenza, spacciatori, ladri, etc, rientravano nell’elenco dei sussidiati mensili dall’INPS.

Ovviamente, non vi sono stati anche tantissimi cittadini che ne hanno beneficiato legalmente, sfruttando il sussidio per le occorrenze primarie.

Il futuro del Reddito di Cittadinanza nelle mani del prossimo Governo

Come annunciato in apertura, il destino della disposizione di sussidio economico avviata dal M5S per tutelare la dignità di tanti nuclei familiari italiani è in bilico. Fondamentale la tornata elettorale del prossimo 25 settembre.

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