Attenti agli importi minimi che potrebbero essere oggetto di importanti cambiamenti per via della tanto attesa riforma delle pensioni. Ecco cosa câè da aspettarsi.
Il lavoro rappresenta indubbiamente una parte importante della nostra vita, in quanto ci consente di attingere a quella fonte di reddito necessaria per riuscire a far fronte alle varie spese. Allo stesso tempo, però, si rivela essere spesso anche causa di stress, per via dei vari impegni e scadenze da rispettare. Non stupisce, quindi, che siano in tanti a non vedere lâora di poter andare finalmente in pensione, in modo tale da potersi godere finalmente il meritato riposo.
A tal fine, come noto, bisogna essere in possesso di determinati requisiti. Proprio in tale ambito, pertanto, sono in molti ad essere in attesa di scoprire cosa porterĂ con sĂŠ la riforma delle pensioni, in seguito alla quale si potrebbe assistere prossimamente a degli importanti cambiamenti per quanto riguarda gli importi. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa câè da aspettarsi.
Tra gli argomenti al centro dellâattenzione si annovera senzâombra di dubbio la tanto attesa riforma delle pensioni, che potrebbe portare con sĂŠ delle importanti novitĂ . Quota 100, come noto, scadrĂ a fine anno, con il governo che è al lavoro al fine di stabilire le regole da seguire per poter finalmente accedere al trattamento pensionistico.
In base alle ultime indiscrezioni, ricordiamo, che si starebbe pensando allâintroduzione di Quota 102 e al passaggio a Quota 104. In questo modo si dovrebbe cercare di evitare il ritorno alla Legge Fornero. Nel caso in cui si dovesse optare per queste soluzioni, pertanto, chi vorrĂ andare in pensione in anticipo dovrĂ fare i conti con degli importanti cambiamenti per quanto riguarda lâetĂ minima e i contributi richiesti. Entrando nei dettagli, infatti, bisognerebbe avere:
Lâimporto dellâassegno pensionistico, come è facile immaginare, sarebbe piĂš basso, in quanto determinati dal minor montante retributivo per via dellâuscita anticipata dal lavoro. Ma non solo, il Mef potrebbe decidere di seguire il suggerimento della Corte dei Conti. Questâultima, infatti, ha invitato a prevedere per i lavoratori retributivi una via dâuscita parallela a quella della Legge Fornero. In tal caso verrebbe richiesto ai lavoratori almeno 64 anni di etĂ e 20 di contributi per uscire anticipatamente dal lavoro.
Se tutto questo non bastasse, per quanto concerne gli importi, invece, si dovrebbe fare i conti con un ulteriore vincolo. Ovvero il trattamento dovrebbe avere un importo pari a 2,8 volte lâassegno sociale. Al momento comunque, come giĂ detto, si tratta solo di ipotesi. Non resta quindi che attendere e vedere quali decisioni verranno prese in tale ambito dal governo.
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