Rimborso 730: è possibile anche se non si ha un conto corrente? La risposta è inaspettata

Cosa succede se bisogna ricevere un rimborso 730 dall’Agenzia delle Entrate, ma non si possiede un conto corrente intestato? Si rischia di perdere i soldi?

Tramite la compilazione del Modello 730 è possibile ottenere un rimborso IRPEF per le spese effettuate e le imposte pagate durante l’anno.

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Rimborso 730 – Trading.it

Scopriamo, dunque, in che modo funziona il rimborso 730, come si determina la cifra spettante e le tempistiche per le varie categorie di contribuenti.

Rimborso 730: quando spetta?

Chiariamo subito che il rimborso 730 spetta solo se si compila la Dichiarazione dei Redditi. Ogni anno, infatti, le tasse che sono state applicate dal sostituto di imposta e le spese detraibili affrontate concedono di ottenere un rimborso.

Dal 30 aprile 2023, i contribuenti potranno accettare, modificare, integrare e, infine, inoltrare all’Agenzia delle Entrate il Modello 730 precompilato. La data di scadenza per l’invio, invece, è il 30 settembre.

Tramite il portale web dell’Ente, si può verificare se è presente un credito, un debito oppure se non ci sono imposte né a credito né a debito (cd. saldo zero). In caso di credito, la cifra viene rimborsata dal datore di lavoro o dall’Ente erogatore della pensione. Il contribuente, tuttavia, può scegliere di usare il credito per pagare, tramite modello F24, altre tasse, non risultanti dal 730.

Nell’ipotesi, invece, di debito, il datore di lavoro o l’Ente pensionistico provvedono alla trattenuta. Per chi, invece, non ha sostituti d’imposta (ad esempio, i disoccupati) è l’Agenzia delle Entrate che si occupa del rimborso 730.

Le detrazioni principali sono quelle relative alle spese:

  • mediche. Spetta una detrazione IRPEF al 19%, con la franchigia di 129,11 euro. Per esempio, se Tizio ha speso 500 euro, ha diritto a 370,89 euro (cioè, 500 – 129,11) e, dunque, a 70,47 euro (che costituisce il 19% di 370,89);
  • di affitto. In questo caso, il rimborso 730 non è in misura percentuale, ma fissa, sulla base degli importi stabiliti dalla normativa;
  • per il mutuo. Si possono detrarre al 19% solo le quote relative agli interessi. Il rimborso 730 per il mutuo, tuttavia, è possibile solo se quest’ultimo riguarda l’acquisto della prima casa.

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Le tempistiche per le varie tipologie di contribuenti

Il rimborso 730 è accreditato:

  • sulla busta paga di luglio, per i lavoratori dipendenti. Se, però, il datore è incapiente, il contribuente non riceverà il ricorso per intero a luglio, ma a rate;
  • sulla pensione di agosto o settembre, per i pensionati. In caso di debito, se la retribuzione di quei mesi non dovesse essere sufficiente, la parte rimanente sarà trattenuta nei mesi seguenti.

Per i disoccupati (che non hanno sostituto d’imposta), invece, è l’Agenzia delle Entrate a provvedere. Per tale categoria, le date per l’accredito variano a seconda del momento in cui è stato chiesto il rimborso 730. Nel dettaglio:

  • se il contribuente ha chiesto il versamento su conto corrente, indicando l’IBAN, di solito la procedura si conclude entro dicembre/gennaio;
  • qualora, invece, l’interessato non abbia un conto corrente, bisognerà attendere di più (in alcuni casi anche 2 anni).

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Cosa succede in mancanza di conto corrente?

Il conto corrente, intestato al contribuente, non è obbligatorio per ricevere i soldi. Coloro che non hanno un conto corrente intestato, dunque, non devono preoccuparsi. Di norma, l’Agenzia delle Entrate procede con i rimborsi tramite bonifico su conto (bancario o postale). Se, tuttavia, non si indicano le coordinate IBAN, il versamento avviene tramite titoli di credito a copertura garantita (assegni vidimati), emessi da Poste Italiane e inviati, con raccomandata, presso il domicilio fiscale dell’interessato.

Entro 60 giorni dalla data di emissione, il beneficiario può riscuotere l’assegno in contanti, presso un Ufficio Postale.

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