Ripple, la criptovoluta ecologica che si autodistrugge

Ripple è stata immessa sul mercato nel 2013 ed è oggi tra le prime sei criptovalute in termini di capitalizzazione.

Ripple Token

Con i suoi 50 miliardi di token Ripplke  fu sviluppata al fine di funzionare da complemento per i pagamenti tradizionali. Con caratteristiche di elevata liquidità e accessibilità sui maggiori exchange, è stata forse la criptovaluta più utilizzata dalle banche e dalle istituzioni finanziarie, con il fine di avvicinarsi alle novità della rivoluzione digitale.

Diversamente dalle altre criptovalute Ripple (XRP) non può vantare un singolo ideatore, ma è stata fondata da un team di sviluppo con membri del calibro di Ryan Fugger e Jed McCaleb, quest’ultimo fondatore di uno dei primi exchange di criptovalute, nonché di Stellar un servizio di pagamenti creato nel 2014 sulla quale funziona la criptovaluta Lumens.

Con l’obbiettivo di renderla funzionale al comparto finanziario tradizionale, questa criptovaluta ha ambito fin da subito a superare gli stretti confini del settore, cercando di espandersi e contagiare le già esistenti istituzioni e società finanziarie, introducendo protocolli come xRapid in grado di garantire un alta efficienza e liquidità delle transazioni,  xVia e xCurrent, che funzionano indipendentemente dalla criptovaluta e permettono di trasferire e processare i pagamenti.

Ripple: una criptovaluta per la finanza tradizionale

Nonostante il nome originario di scelto da Ryan Fugger fosse OpenCoin, suggerendo un sistema di pagamento aperto e decentralizzato, la vicinanza della criptovaluta al mondo della finanza tradizionale è stata in grado, a dispetto delle antipatie delle comunità vicine ai progetti libertari per una finanza decentralizzata, di attrarre persone comuni e investitori, comprese grandi aziende come American Express, che hanno apprezzato questa criptovaluta sostenendone il valore.

Sono almeno 300 le società finanziare che hanno avviato una collaborazione con Ripple, utilizzando i suoi servizi e la tecnologia che attraverso la sua blockchain esclusiva, da loro la possibilità di avvantaggiarsi nei cambi valutari e nei pagamenti internazionali.

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I vantaggi di utilizzare Ripple (XRP)

Le istituzioni finanziarie che vogliono servirsi di una criptovaluta con un solido progetto alle spalle, continueranno a servirsi di Ripple, date le sue capacità di fornire la tecnologia che sta spingendo il settore della finanza decentralizzata, senza necessariamente correre i rischi connessi all’evoluzione del prezzo delle criptovalute.

Le sue criptovalute non sono soggette ai protocolli proof of work, quindi non hanno bisogno di sfruttare un’eccessiva capacità di calcolo al fine di poter funzionare, esse sono state distribuite inizialmente in modo gratuito in un ammontare di 55 miliardi, facendo in modo che la restante parte pari a circa 45 miliardi, fosse mantenuta dalla società in modo da finanziare così il suo sviluppo, per mezzo dell’aumento di prezzo dovuto alle transazioni sul mercato della criptovalute.

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Il meccanismo deflattivo di Ripple è in grado di assicurare un relativo e costante incremento di valore, in quanto sostituisce il pagamento di una commissione per le transazioni, con la distruzione di una percentuale della criptovaluta, che diventa così nel corso del tempo sempre più scarsa e quindi anche più volatile.

Le somiglianze con il Bitcoin, si possono rinvenire in tutti quegli aspetti positivi della crittografia, come le transazioni tra i wallet gestite per mezzo di un indirizzo pubblico e una chiave privata, non chè l’utilizzo di un registro crittografico, una blockchain, in grado di ottemperare alla verifica del sistema di transazioni, le quali sono garantite dal network di computer, con la validazione di almeno 80% dei partecipanti.

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