Risparmiare su IMU e Tari: il trucco (legale) che in pochi conoscono

Tutti desiderano risparmiare su IMU e Tari, ma pochi sanno che esiste un metodo legale che prevede di intestare la casa a moglie e figli.

L’Imu e la Tari sono rispettivamente l’imposta Municipale, che si paga sulla seconda casa, e la tassa sui rifiuti. Intestando la casa alla moglie o ai figli è possibile ottenere un notevole vantaggio fiscale.

Risparmiare su IMU e Tari: il trucco legale da conoscere

Non tutti sanno che è possibile risparmiare sull’importo di IMU e Tari, intestando la casa a moglie o figli. Si tratta di una pratica legale e prevista dall’ordinamento giuridico italiano.

Adottando questa strategia è possibile ottenere una serie di vantaggi fiscali, che comportano la riduzione o l’annullamento il pagamento dell’IMU sulla seconda casa è un minor pagamento anche della tassa sui rifiuti.

Se, invece, si preferisce intestare la casa al proprio figlio, è possibile beneficiare anche del bonus prima casa, attraverso una tassazione agevolata, al momento dell’acquisto.

Risparmiare su IMU e Tari: cosa dice la legge?

Secondo l’ordinamento giuridico italiano è possibile intestare una casa, generalmente una seconda casa, ad un coniuge o ad un figlio.

La procedura che prevede il passaggio di proprietà può avvenire in diversi modi:

  • La compravendita di una nuova casa che viene intestata direttamente al figlio, anche se i costi saranno a carico dei genitori;
  • La cessione dell’immobile, tramite lo strumento della nuda proprietà;
  • La donazione.

Intestare la casa alla moglie o ad uno dei figli permette di beneficiare di un importante vantaggio fiscale.

Secondo le leggi del 2022, quando un genitore intesta una casa di proprietà ad un figlio, quest’ultimo ha la possibilità di trasferire anche la sua residenza nella nuova abitazione, che risulterà come prima casa e dunque non più soggetta al all’IMU.

Tuttavia, se il figlio, pur ricevendo una casa in proprietà attraverso la compravendita o una donazione, continuasse a vivere con i genitori, il suddetto immobile figurerebbe come seconda casa e, per questo motivo, assoggettabile a IMU.

Per poter ottenere il beneficio fiscale è necessario che il figlio utilizzi la casa, che gli è stata intestata, come abitazione principale.

Lo stesso discorso vale anche nel caso in cui la casa venga intestata ad un coniuge. Anche in questo caso è necessario che avvenga il cambio di residenza, ovvero che il coniuge, che ha ricevuto la proprietà dell’immobile, utilizzi quest’ultima come abitazione principale.

È opportuno ricordare che lo Stato effettua dei controlli fiscali, pertanto se la residenza dovesse risultare fittizia si andrebbe incontro a sanzioni. Dunque, intestare la casa ad una moglie per evitare di pagare l’IMU è possibile, purché avvenga l’effettivo cambio di residenza.

La tassa sui rifiuti

Per quanto invece riguarda il pagamento della Tari, ovvero la tassa sui rifiuti, anche in questo caso intestare una casa a moglie o figli permette di beneficiare di un piccolo sconto.

In questo caso, l’idea di intestare una casa ad uno dei componenti del nucleo familiare permette di pagare una tassa del valore inferiore. Ciò accade perché l’importo della Tari varia in base ai componenti del nucleo familiare.

Di conseguenza, se in una famiglia ci sono 4 persone e una di queste cambia residenza (andando a vivere nella seconda casa) la Tari del nucleo familiare originario subirà inevitabilmente una diminuzione del suo valore.

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