Borse e secondo trimestre 2022: risultati finanziari e prospettive economiche di miglioramento per i prossimi mesi

Lo S&P 500 e il Dow Jones perdono oltre il 15% ma è il Nasdaq a confermare per primo il mercato ribassista con un tonfo maggiore del 22%. Nonostante questo alcuni dati mostrano una prospettiva di miglioramento.

Ad affossare l’azionario nelle ultime settimane è soprattutto l’impossibilità di controllare la recessione senza incidere sulla crescita economica.

secondo trimestre 2022
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Il timore degli investitori è quello della recessione economica in arrivo, avvicinata inoltre dalla necessità per le banche centrali di porre un freno all’impennata dei prezzi. Gli economisti e i mercati temono che strette monetarie troppo aggressive che finiscano per far scivolare l’economia Usa ed europea in recessione.

Tra i più penalizzati i titoli del settore tecnologico e del settore bancario, a causa dell’incremento prevedibile del rischio di credito e della volontà della Bce di alzare i tassi questo mese. In quadro sembra peggiore in Europa.

Prospettive economiche; Fed, Bce e controllo dell’inflazione

L’inflazione nell’Eurozona sale a nuovo record; a giugno ha toccato l’8,6%, contro l’8,1% di maggio un livello mai registrato da quando esiste l’Unione economica e monetaria. La principale componente a incidere sui prezzi è quella dell’energia; l’aumento su base annua è stato del 41,9% rispetto al 39,1% di maggio.

Il Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, si riunirà il prossimo 26 luglio per annunciare la sua decisione sui tassi di interesse. L’ultimo intervento della banca centrale ha portato il costo del denaro al più grande rialzo dal 1994, in range compreso tra l’1,50% e l’1,75%. Anche l’inflazione Usa è a livello record ma nel Paese potrebbe già avere raggiunto il picco.

Su base annua e nel mese di maggio l’indice PCE core degli Stati Uniti è salito del 4,7%, meno del +4,8% atteso dal consensus. Il dato è in rallentamento rispetto al precedente rialzo del 4,9%. Bastano questi numeri a far sperare che l’inflazione stia rallentando il passo?

Guardando agli altri numeri, i redditi personali sono saliti dello 0,5% a maggio, come da attese, mentre le spese per consumi hanno rallentato il passo, salendo a maggio dello 0,2%, rispetto al +0,9% precedente. Una recessione non è ancora scontata su alcuno di questi dati, se l’inflazione scenderà come previsto il rallentamento dell’economia può facilmente superato dall’economia Usa. Sarà la prossima manovra di politica monetaria della Fed a darci la direzione e l’intensità delle nuove possibili turbolenze. L’aspettativa è che il rialzo dei tassi giunga fino a livelli intorno al 3 – 3,5%.

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