Social media manager, una figura chiave per il business: ma quanto costa alla tua azienda?

Con la diffusione ormai sempre più capillare dei social network, si sono create e sviluppate nuove professioni. Tra cui spicca quella del social media manager. Quli sono i suoi compiti? E i costi per un’azienda? Giusto entrare nel dettaglio e nello specifico.

Trading sui social media

Non si può non partire dall’analizzare questo lavoro nelle sue specificità e caratteristiche principali. Va detto che si parla di una figura che è davvero in costante e continua evoluzione. Ed è per questo che è difficile darne una definizione precisa, netta e specifica. Comunque appare abbastanza chiaro ed evidente che è colui che progetta e crea contenuti efficaci per poi sponsorizzarli, controllarne il rendimento per poi ottimizzarlo al meglio. Il tutto ovviamente per perseguire degli obiettivi, che sono alla base di ogni tipo  di business.

L’attività ruota, in un primo momento, essenzialmente attorno a due fasi. La prima è rappresentata dall‘analisi e dalla strategia, dove il SMM raccoglie tutte le informazioni necessarie, che possono, per esempio, riguardare il sito, il posizionamento SEO, il comportamento degli utenti, ma anche il target  e la concorrenza con cui si ha a che fare. Solo una volta che si ha chiaro tutto ciò si può elaborare una vera e propria strategia. La seconda fase invece riguarda quelli che sono i profili social, che diventano in un certo delle piattaforme di sponsorizzazione, dove creare e costruire delle vere e proprie campagne, legate magari a degli eventi particolari. Ed è da qui che poi può svilupparsi il vero e proprio percorso di social media marketing.

Social media manager, come si sviluppano le strategie

Infatti, una volta perfezionati quelli che sono i profili social, si può passare alla creazione dei contenuti, ossia ciò che è il lavoro più importante del social media manager. Questo cambia a seconda dell’ambito in cui questo si trova a lavorare, ma quasi sempre consiste in immagini, video, illustrazioni, ma anche post di vendita o di carattere informativo. Un qualcosa di un po’ più dettagliato è complesso è invece il copywriting persuasivo, che mira a un lavoro di sponsorizzazione dell’azienda, che deve però rispecchiare il suo tono e la sua immagine. Insomma, come detto, una professione che ha davvero molteplici sfaccettature.

Campagne a pagamento

A tutto ciò seguono, come già accennato, campagne, inserzioni, ma anche investimenti di budget. Un qualcosa che ha il fine di ottimizzare i contenuti e di capire quali sono quelli realmente validi, attraverso dei test di tracciamento e di monitoraggio. Nel caso in cui arrivassero risultati non troppo positivi e soddisfacenti si potrebbe anche arrivare a rivoluzionare l’assetto iniziale. Perché non vanno mai persi di vista gli obiettivi, consultabili poi attraverso dei report dettagliati, utili per conoscere l’andamento delle campagne.

Quanto può costare un SMM

Ma per concludere non si può non rispondere alla domanda principale: quanto può costare un social media manager? Ovviamente non è semplice rispondere su due piedi, perché molto dipende dal lavoro e dalle figure professionali richieste, che potrebbero anche essere più di una. Diciamo che il tutto può oscillare tra circa 200 euro e 1000 euro al mese. Se si ruota attorno alla quota più bassa, si ha molto probabilmente a che fare con  una piccolissima impresa che non richiede uno sforzo eccessivo, ma magari punta sulla supervisione di un solo presidio social, con la pubblicazione di un paio di post a settimana e campagne pubblicitarie blande e poco incisive.

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Gestione di più canali social? Aumentano i costi

Quando però si va verso l’estremo più alto si entra nel mondo di un brand molto più strutturato,. Sicuramente coinciderà con la gestione di 2-3 canali social. E dunque questo porterà a tutta una serie di attività, come moderazione, gestione dei messaggi, creatività e dunque creazione di video e di storie. Ovviamente diventano ineludibili e inevitabili campagne più strutturate, con tanto di promo periodiche. Va detto,  che si tratta di cifre indicative. Perché molto dipende dal budget che l’azienda intende investire. Ma si può comunque dire che si è di fronte a una delle professione del futuro. Ma forse già del presente.

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