Tasse di successione: i trucchi per ridurle

Forse non tutti sanno che è possibile ridurre le tasse di successione: vediamo come fare per renderle meno esose.

Quando si eredita un patrimonio a seguito della morte di un congiunto ma anche di una persona che secondo le sue volontà vuole lasciare ad un soggetto diverso dai familiari i suoi beni è d’obbligo pagare le tasse di successione.

Tasse di successione
Tasse di successione (Foto Adobe Stock)

Esse sono proporzionate al valore del patrimonio, per cui in alcuni casi possono rappresentare un bell’importo. Le tasse di successione si possono però ridurre: per versare meno al Fisco esistono degli stratagemmi del tutto legali che si possono adottare.

Chi è ancora in vita può infatti predisporre in modi diversi il suo patrimonio, affinché gli eredi non debbano versare troppe tasse di successione. Non bisogna però annoverare tra i metodi più efficaci quello della donazione in quanto la legge prevede che essa sia regolamentata da tasse uguali a quelle della successione. In questo articolo vediamo come si calcolano le tasse di successione, quali sono i modi per spendere meno e come renderli effettivi.

Come si calcolano le tasse di successione

Le tasse di successione vengono calcolate sul patrimonio, ovvero sui beni del defunto, al netto ovviamente di eventuali debiti. Il balzello è determinato in misura percentuale attraverso delle aliquote, che cambiano in base al grado di parentela che vige tra l’erede e il defunto. Ci sono poi anche delle franchigie, cioè delle somme che vengono tolte dal valore patrimoniale prima di versare l’imposta. Ecco i casi che si possono verificare:

  • Aliquota del 4%: si applica quando tra erede e defunto c’è una parentela in linea retta, ovvero genitore, nipote, figlio. La franchigia è di un milione di euro per cui se il patrimonio è superiore l’aliquota si applica sulla cifra eccedente;
  • Aliquota del 6%: si utilizza quando la parentela è in linea collaterale, ad esempio il defunto è fratello o sorella dell’erede. La franchigia è di 100 mila euro per cui se il patrimonio in eredità è di 600 mila euro l’aliquota si applica su 500 mila euro;
  • Non è prevista la franchigia se la parentela tra le parti è di diverso genere e l’aliquota applicata è del 6%. Stesso trattamento per i parenti affini del defunto ovvero per i parenti del coniuge come cognato, cognata, suocero o suocera.
  • In presenza di un erede disabile la franchigia è di un milione 500 mila euro, indipendentemente dal grado di parentela tra le parti;
  • Aliquota dell’8%: viene applicata quando non sussiste alcun rapporto di parentela o affinità tra defunto ed erede.

Le soluzioni per ridurre le tasse di successione

Per pagare meno tasse di successione si può agire prima della dipartita della persona che possiede il patrimonio che andrà poi in eredità. La persona interessata può scegliere di diminuire il valore dei suoi beni (che poi sono quelli sui quali vengono calcolate le tasse) perseguendo varie strade quali: cointestare il conto corrente agli eredi, trasferimento della nuda proprietà degli immobili agli eredi, comprare titoli che appartengono a determinate categorie e stipulare una polizza assicurativa. Vediamo nel dettaglio ognuno di questi casi.

Ridurre le tasse di successione cointestando il conto corrente

Scegliere di cointestare il conto corrente con un erede o con più d’uno permette a tutti di avere le stesse quote di patrimonio. Quando a seguito della morte verrà fatta la successione essa coinvolgerà soltanto la parte di patrimonio del defunto e non le restanti.

E’ un sistema utilizzato perlopiù laddove ci sono rapporti di estrema fiducia tra le parti, perché ognuna di esse potrebbe prelevare denaro ancora prima della successione. Ad esempio si fa spesso tra genitori e figli: se sul conto cointestato ci sono 60 mila euro i due figli vedranno applicare la tassa di successione solo sui 20 mila euro appartenuti al padre.

Ridurre le tasse di successione trasferendo la nuda proprietà agli eredi

Per permettere agli eredi di pagare meno tasse successorie è possibile cedere loro la nuda proprietà degli immobili tenendo l’usufrutto della casa per sé. In pratica il proprietario continua a vivere in quell’abitazione, può darla in affitto e trarne gli utili se ve ne sono.

Il diritto di usufrutto è valido tutta la vita a meno che non si stabiliscano accordi differenti. La nuda proprietà appartiene invece agli eredi che però non potranno godere dell’immobile fino a che il proprietario è in vita. In compenso però si ritrovano a pagare tasse di successione inferiori in quanto vengono calcolate sulla nuda proprietà e non sul reale valore dell’immobile.

Ridurre le tasse di successione con i titoli

I titoli finanziari intestati a una persona non rientrano nel suo patrimonio ereditario quando passa a miglior vita. Da qui si evince che un ottimo modo per evitare tasse di successione elevate è quello di scegliere alcune categorie di titoli, come quelli che seguono:

  • Titoli di risparmio postale;
  • Bot, Cct, Btp emessi dallo Stato italiano;
  • Titoli di Stato emessi da Paesi dell’Unione Europea;
  • Titoli emessi da enti o organismi internazionali;
  • Titoli emessi da Stati che fanno parte dell’Accordo sullo spazio economico europeo.

Ridurre le tasse di successione con le polizze assicurative

Infine c’è la possibilità di tutelare gli eredi dal pagamento di tasse successorie gravose stipulando una polizza vita. Si tratta di un contratto con una compagnia assicurativa grazie al quale uno o più eredi potranno beneficiare del capitale alla morte del soggetto intestatario.

Il contraente versa quindi un premio periodico al fine di ottenere dopo la sua dipartita un benefit per gli eredi. Se non specifica quale quota di capitale è destinata ad ognuno di loro la somma sarà equamente divisa. La notizia interessante è che il capitale che versa agli eredi la società di assicurazione non va a far parte della successione per cui non contribuisce a stabilire il valore del patrimonio.

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