Terremoto pensioni: cosa succederà dal 2022 tra età pensionabile e scatti ISTAT

Un vero terremoto sulle pensioni, con scossoni a più non posso tra Quota 100 a 102 e gli scatti dell’adeguamento ISTAT voluti dalla Fornero.

Terremoto pensioni: tra età pensionabile e scatti ISTAT
Terremoto pensioni: tra età pensionabile e scatti ISTAT

Sulle pensioni si alternano le ipotesi, nel frattempo ieri Mattarella ha firmato la bozza della Legge di Bilancio 2022, il prossimo passaggio è al Senato. Quindi, gli scenari sono delineati, ma non si calmano i dubbi dei Lettori sul possibile aumento dell’età pensionabile e della pensione anticipata.

Il Decreto Ministeriale Economica del 27 ottobre 2021 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 novembre al numero 268, prevede l’adeguamento agli incrementi della speranza di vita con incremento dei requisiti di accesso al pensionamento. Il Decreto riporta che l’età pensionabile resta ferma a 67 anni fino al 2024, quindi, non scatta l’adeguamento all’aspettativa di vita secondo gli indici ISTAT.

La normativa non include le pensioni anticipate che, in base al Decreto legge n. 4/2019, sono bloccate fino al 2026. Ma, cos’è l’aspettativa di vita e come funziona? Analizziamo cosa succederà alle varie misure pensionistiche dal 2022.

Terremoto pensioni: tra età pensionabile e scatti ISTAT, cosa succederà dal 2022?

Gli scatti dell’aspettativa di vita, consistono in adeguamenti dei requisiti che danno diritto all’accesso alla pensione. L’adeguamento prevede un incremento che può essere massimo di tre mesi ogni due anni. La normativa che regola tali adeguamenti è la legge 78 dell’anno 2010. Il calcolo degli scatti sulle pensioni sia calcolata in base alla differenza tra la media dei volatori di singoli anni di biennio rispetto a quello precedente. Il calcolo ha un limite non superabile di tre mesi, nel caso il valore eccede i tre mesi, si applicherà la variazione nel biennio successivo.

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Scatti pensione sospesi dal 2023 -2024

Il Decreto Ministeriale sopra menzionato, ha bloccato il’incremento degli scatti ISTAT sulle pensioni, che già hanno mostrato una frenata a causa della pandemia Covid. Infatti, la stima prevede una ripartenza dal 2022. Quindi, i requisiti della pensione di vecchiaia resteranno invariati fino al 2024  e si potrà accedere alla pensione con un’età pensionabile di 67 anni e 20 anni di contributi.

Cosa succederà dal 2025?

Lo scenario dovrebbe cambiare dal 2025 e il terremoto pensioni si ripresenterà con un aumento dei requisiti attraverso i nuovi scatti di due mesi o comunque non superiore a tre mesi. Il recupero, nel caso, partirà dal 2026 se gli scatti superano il previsto. Ecco la stima dell’età pensionabile dal 2025:

a) 2025 = 67 anni e due mesi;

b) 2027 = 67 anni e cinque mesi;

c) 2029 = 67 anni e otto mesi;

Cosa succederà alla pensione anticipata?

Nulla cambierà per le pensioni anticipate fino al 31 dicembre 2026, come prevede il Decreto legge n. 4 dell’anno 2019. L’aumento dell’aspettativa di vita, dovrebbe andare in vigore dal 2027. L’adeguamento porterà il requisito contributivo da 42 anni e dieci mesi a 43 anni e un mese dal primo gennaio 2027. Pensione anticipata per lavori gravosi: la nuova lista a che punto è?

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