Trading: quali sono le variabili più importanti per valutare un titolo azionario

L’analisi azionaria è lo studio e la valutazione del mercato azionario. Può assumere la forma di una analisi tecnica o un analisi fondamentale.

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Nel trading esistono infatti due tipi di analisi quella tecnica e quella fondamentale. Entrambe sono validi strumenti con peculiarità e principi diversi, utili per sfruttare il potenziale del mercato.

Naturalmente queste due analisi rappresentano campi di studio assestanti e sebbene possano essere usate in sinergia, il trader solitamente si specializza in una di esse.

Differenze di base tra analisi fondamentale e analisi tecnica

L’analisi fondamentale si basa sul presupposto che il prezzo di un’azione non rifletta necessariamente il valore dell’attività sottostante. Gli analisti fondamentali utilizzano metriche di valutazione che nel caso di un azione si basano sulle variabili patrimoniali e finanziarie. In questo modo l’analista è in grado determinare se un titolo ha un prezzo conveniente ed è in grado di apprezzarsi nel tempo. Solitamente l’analisi fondamentale è utilizzata per approcciare il mercato e le azioni con investimenti fatti in un ottica di lungo termine.

L’analisi tecnica si basa sul presupposto che il prezzo di un titolo rifletta tutte le informazioni disponibili e necessarie per considerarne il valore. I prezzi riflettono quindi le tendenze determinate dalla percezione del valore dell’asset e possono essere statisticamente prevedibili. Analizzando la cronologia dei prezzi di un titolo, con l’ausilio di indicatori che ne filtrano le variazioni è possibile prevedere il suo comportamento futuro. Generalmente per mezzo dell’analisi tecnica il trader cerca di sfruttare la variazione di breve termine dei prezzi, entrando a mercato e chiudendo l’operazione con il giusto tempismo.

 Come valutare il valore di una quotazione sul mercato azionario?

È possibile iniziare facendo delle considerazioni, che saranno affiancate dallo studio dell’analisi fondamentale o tecnica.

Qual è l’ambito economico e la strategia con cui l’azienda trae profitto?

Sebbene in molti casi questa domanda può avere una risposta ovvia, ad esempio nel caso di aziende di abbigliamento o di telefonia, in altri casi un’azienda può avere un’attività che si concentra su un prodotto di base e poi diversifica le sue entrate su mercati e prodotti complementari che possono essere anche molto differenti tra di loro. Per esempio Microsoft, oltre ai noti sistemi operativi è impegnata anche con gli abbonamenti Office, nonché sistemi di cloud computer come Azura, produce hardware e ha appalti con il dipartimento della difesa USA. Una buona regola empirica che è quella di investire in azioni di aziende di cui conosci veramente i prodotti o i servizi. Questo è necessario in quanto le variabili in grado di incidere sul prezzo delle azioni dipendono soprattutto dagli eventi che coinvolgono il mercato. Le correlazioni con i beni e i servizi prodotti incidono sul loro valore.

Questa azienda ha un vantaggio competitivo?

Cerca qualcosa nel business di beni o servizi che siano difficili da imitare, eguagliare o rendere obsoleto. Questo potrebbe essere il suo vantaggio che ne giustifica il valore e la crescita nel tempo. Il modello di business, la brand identity, la capacità di innovare, la capacità di ricerca, la proprietà di brevetti, l’eccellenza dei componenti o dei materiali. Più è difficile per i concorrenti eguagliarne le caratteristiche o proporre prodotti con un rapporto qualità prezzo migliore più forte è il vantaggio competitivo.

Quanto è bravo il team di gestione?

Un’azienda di successo è tale solo se ha alle spalle una serie di persone con competenze e capacità tali da guidare l’impresa. In molti casi non è possibile conoscere il personale che compone le aziende, ma si possono conoscere le figure di riferimento come il direttore e l’amministratore delegato. Si può venire a conoscenza degli azionisti di maggioranza o anche del modo in cui i responsabili delle pubbliche relazioni si confrontano con il pubblico. Negli ultimi anni le aziende tengono aperti dei profili pubblici ed esistono recensioni lasciate loro dagli utenti, o ancora hanno dei blog sui loro siti ufficiali dove descrivono le loro idee e la loro visione.

Cosa potrebbe andare storto?

Nessuno è in grado di prevedere i corsi economici e le novità che potrebbe presentare il mercato, si può sicuramente valutare quale sia lo stato dell’arte dei prodotti o servizi venduti. Si può stimare la possibilità che emerga un nuovo concorrente o che il prodotto o il servizio possa diventare improvvisamente obsoleto per l’arrivo di una nuova tecnologia.

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Valutare un titolo azionario in base alle variabili patrimoniali e finanziarie dell’azienda

Un modo più approfondito per valutare le variabili patrimoniali e finanziarie di un’azienda quotata è quello di osservare il suo rendiconto finanziario. All’interno di questo si trovano molte voci tra cui i livelli di debito, la grandezza dell’inventario e la variazione del profitto. Confrontando i rendiconti finanziari rilasciati nel tempo è possibile osservare se sono presenti cambiamenti molto rilevanti in queste tre aree nel corso degli anni. Queste possono indicare la presenza e la possibilità futura di una gestione scorretta o in alternativa che ci siano importanti variazioni dei livelli della domanda per i prodotti o servizi offerti.

Andando più nel dettaglio si possono prendere in considerazione

Rapporto prezzo/utili (P/E): Le società segnalano i loro profitti agli azionisti come utili per azione o EPS. Il rapporto prezzo utili, è il prezzo delle azioni di una società diviso per i suoi utili annuali. Ad esempio, se un titolo viene scambiato per 30 dollari e gli utili della società sono stati di 2 dollari per azione nell’ultimo anno, diremmo che il P/E è uguale a 15 ovvero è stato 15 volte gli utili. Questa è la metrica di valutazione più comune nell’analisi fondamentale ed è utile per confrontare società dello stesso settore con prospettive di crescita simili.

PEG: prende il rapporto P/E di un titolo e lo divide per il tasso di crescita degli utili annualizzato, atteso nei prossimi anni. In questo modo è possibile valutare la profittabilità futura dell’azienda e considerarne in prospettiva la convenienza sul lungo periodo.

Rapporto prezzo/valore contabile (P/B): il valore contabile di una società è il valore netto di tutte le sue attività in rapporto al valore delle sue azioni. I titoli venduti a un prezzo ampiamente inferiore al valore contabile del patrimonio netto sono in genere considerati buoni candidati per un acquisto. Diversamente quelli venduti ad un prezzo superiore al valore contabile, sono l’obiettivo di vendite allo scoperto o operazioni short.

Rapporto debito/EBITDA: un buon modo per valutare la salute finanziaria è guardare il debito di un’azienda. Puoi trovare i debiti di un’azienda nel suo bilancio e troverai il suo EBITDA ovvero gli utili lordi privi di interessi, imposte e ammortamenti. Un elevato rapporto debito/EBITDA potrebbe essere il segno di un azienda che è stata poco profittevole e quindi un investimento più rischioso.

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