Zelensky vs Putin, nessuna trattativa, la guerra procede e il nucleare incombe! Inascoltati sia il Papa sia Musk!

Zelensky vuole definitivamente gli invasori fuori dalla propria terra. Putin prepara l’ultima e terrificante carta.

Inascoltati gli appelli del Papa e di Musk. La guerra procede.

zelensky vs putin
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Da Londra il Times afferma come Putin stia architettando un test nucleare nei pressi della frontiera ucraina. Insomma, l’autocrate alza la posta dell’escalation.

La mobilitazione proclamata dal Cremlino ha coinvolto all’incirca 200 mila uomini e donne. Preparazioni militari che proseguono in vista di una nuova controffensiva di Putin, che attualmente registra diverse sconfitte militari. Le forze russe arretrano su tanti fronti. Sebbene i referendum farsa, le forze di Kiev hanno sbaragliato le linee russe nell’oblast di Kherson.

Zelensky vuole chiudere la partita

Volodymyr Zelensky di pace non ne vuole sapere, l’invasore deve essere giustamente ricacciato entro i suoi confini, specie dove i trionfi militari ottenuti sul campo. In questa prospettiva il presidente ucraino ha siglato un provvedimento che polverizza qualsiasi eventualità di intavolare trattative con Mosca.

La disposizione perfino bandisce ogni negoziato. Il decreto sembrerebbe essere una reazione priva di mezze misure indirizzata al papa, il quale solo un paio di giorni fa si era appellato a entrambi i leader affinché le armi potessero tacere. Ma prima di avanzare certe richieste, occorrerebbe ponderarle. Prima di lanciare un appello di pace affiancando Putin (l’invasore illegittimo) e Zelensky (l’invaso) ci si dovrebbe pensare un secondo. Comprensibile l’irritazione del secondo. Non me ne voglia Francesco.

La proposta di Musk a Zelensky

La fazione pacifista comprende anche Elon Musk, il facoltoso e celebre imprenditore. La sua proposta pare sia stata di gradimento (ovviamente) solo a Mosca, mentre Kiev e Washington non l’hanno nemmeno presa in considerazione.

Musk ha proposto il riconoscimento della Crimea come regione russa e replica del consulto referendario in Donbass, in sostituzione di quello farsa indetto da Putin. Il miliardario ne propone uno del tutto amministrato dall’Onu e da un ente internazionale. Una prospettiva che eludendo le armi affidi il destino del Donbass alla autodeterminazione di un popolo.

Kiev e tutta la fazione occidentale hanno stimato questa iniziativa come una mera istigazione. Musk ha replicato alle controversie rammentando come lui abbai sostenuto la difesa del territorio ucraino, mettendo sul piatto il suo apparato satellitare. E mettendo a disposizione 80 milioni di dollari, specificando di non aver offerto un centesimo agli invasori.

Smania di Guerra e di Nucleare

La smania bellica sembrerebbe contagiosa, un virus che viaggia da un angolo all’altro del globo. A giocare alla guerra ci si è messo anche quel “bulletto” di Kim. La Corea del Nord ha lanciato un razzo che ha sorvolato sui cieli giapponesi, scaraventando nel terrore i cittadini di Tokio.

Siamo in un mix di delirio e tragedia. Son giorni che l’abisso pare sia lì, a un passo. Pacifisti, come il papa, predicano nel deserto. L’ondata guerresca non si placa e soggioga le menti di uomini pericolosi.

Chi vuole la guerra?

Stati Uniti e Russia, a prescindere da tutto, non pare abbiano intenzione di prestare attenzione agli appelli di Papa Francesco. A Zelensky non credo sia il caso di chiederlo, nessuno al suo posto, in tutta sincerità, agirebbe diversamente.

Il papa, dal canto suo, aveva proposto, in tutta la bontà che deve essere propria della sua posizione, la soluzione più logica.

All’autocrate russo, chiedeva di arrestare la violenza, al leader ucraino di elaborare dei progetti di pace razionali. Le reazioni, come prevedibile, sono state negative e perentorie. Il muro alzato da Zelensky è sì figlio di patriottismo, ma sicuramente supportato dall’alleato primo, gli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti non rinunceranno al conflitto, medesimo discorso per Mosca. Del resto, il pericolo di un conflitto nucleare è tutt’altro che apparente. Quali le vere intenzioni di Londra, Washington, Kiev e Mosca?

Il Times, in ogni caso, raccomanda equilibrio, il rischio di una escalation nucleare potrebbe essere solo propaganda, un mezzo per incrementare le tensioni. Quale la verità?

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