Acqua e bevande, arriva la notizia shock: pronti a dire definitivamente addio a queste marche

La vera notizia shock di questa calda estate 2022 riguarda l’acqua e le bevande: i produttori sono pronti a dire definitivamente addio a questi prodotti. Ecco cosa sta accadendo e quale scenario di emergenza si andrà a configurare. 

Questa estate 2022 è davvero molto calda: le temperature record si uniscono all’ormai critica situazione della siccità nel nostro Paese. Gli italiani cercano, come sempre, refrigerio nelle ore del tardo pomeriggio o della sera, magari sorseggiando una gelida e rinfrescante bevanda. Ebbene, questo scenario tipicamente italiano sta per diventare, ormai, un dolce e lontano ricordo.

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fonte: Pexels

La difficile situazione politica e militare che si è configurata in Europa all’inizio del 2022, ha causato un aumento incessante e vertiginoso dei costi delle forniture elettriche ed energetiche. Tale aumento, a sua volta ha provocato una profonda crisi in numerosi settori industriali, compresi quelli dell’acqua minerale e delle bevande. Prepariamoci, dunque, a dire definitivamente addio ad alcuni prodotti di cui, purtroppo, siamo molto golosi.

Ecco cosa sta per accadere sul mercato italiano e quali sono gli scenari emergenziali in questo particolare settore. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Industria dell’acqua e delle bevande in ginocchio: prepariamoci a dire addio a questi prodotti

La crisi geopolitica in Europa ha portato numerosi problemi anche nel nostro Paese. In primo luogo, più sentito che mai è stato l’aumento dei costi della fornitura energetica che ha svuotato le tasche a numerose famiglie e paralizzato diversi settori industriali. Nessuno, però, si aspettava quello che ormai sta accadendo: la situazione, infatti, è davvero surreale.

Ben presto potremmo dire addio definitivamente all’acqua frizzante e alle bibite analcoliche con le bollicine. Le industrie del settore, infatti, faticano a trovare l’anidride carbonica da aggiungere a tali bevande. Il problema legato all’irreperibilità della CO2 per usi alimentari, tuttavia, non è nuovo e si è presentato già in passato. 

Già nel 2011, infatti, nel Regno Unito è avvenuta la stessa cosa: “Allora eravamo riusciti a tamponarlo. Questa volta, invece, siamo in piena emergenza. Siamo riusciti a recuperare un piccolo carico che ci arriverà dall’Olanda, ma ci servirà per qualche giorno, forse soltanto uno“. Queste sono state le parole dell’ad di Sant’Anna, una delle aziende leader del settore, in un’intervista per il Sole24Ore.

Le aziende del settore sono in ginocchio

Al momento, dunque, le aziende del settore versano in una situazione di grave difficoltà. Dopo che l’energia ha subito rincari dall’ammontare di circa il 550%, ora un ulteriore problema è rappresentato dall’irreperibilità di tale sostanza. Da gennaio, inoltre, sarà pienamente operativa la Sugar Tax che porterà, inoltre, un aumento della fiscalità di oltre il 28%. 

L’allarme relativo all’irreperibilità dell’anidride carbonica per la produzione di acqua frizzante era stato già lanciato giorni da dallo stesso Ad di Sant’Anna. L’azienda, per il momento, ha addirittura annunciato la temporanea chiusura delle sue linee di produzione.

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