Allarme pensione: quando vivere con un compagno può produrre tagli e riduzioni

Allarme pensione: per alcuni pensionati, convivere con un compagno o una compagna può dare origine a tagli e riduzioni dell’assegno.

Le pensioni previdenziali sono erogate dall’INPS in base al numero di contributi che il pensionato ha versato nel corso della propria carriera lavorativa. Tuttavia, l’istituto previdenziale eroga anche le cosiddette misure assistenziali.

Allarme pensione
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A differenza delle misure contributive, quelle assistenziali sono strettamente collegate ai redditi sia del lavoratore che di un eventuale compagno convivente.

In particolare, a subire variazioni e tagli in base al reddito del lavoratore e/o del convivente, sono le maggiorazioni e le integrazioni previste sul trattamento assistenziale.

Per questo motivo, la convivenza con un compagno, in alcuni casi, può dare origine a tagli e riduzioni che incidono notevolmente sull’importo dell’assegno erogato dall’INPS.

Allarme pensione: le misure assistenziali e il reddito

Le misure assistenziali hanno lo scopo di sostenere le persone e i nuclei familiari che hanno redditi inferiori a determinate soglie.

Infatti, possono accedere alle misure assistenziali, i cittadini che si trovano in condizioni economiche disagiate secondo quanto previsto annualmente dalla legge.

A partire dal 1996, i cittadini con redditi inferiori alle soglie previste possono accedere all’assegno sociale. Da qualche tempo, le famiglie a basso reddito hanno il diritto di ricevere anche la carta acquisti ordinaria, che accredita bimestralmente €80 da utilizzare per il pagamento di alimenti le bollette di luce e gas.

Un’altra misura di sostegno è la SIA, che prevede l’erogazione di un sussidio economico. L’INPS eroga anche il reddito di inclusione in favore di determinati nuclei familiari.

Per quanto riguarda le misure assistenziali indirizzate in favore di soggetti affetti da disabilità parziale o totale, il beneficiario deve soddisfare determinati requisiti sanitari e amministrativi per poter accedere ad una delle seguenti prestazioni:

  • Assegno mensile erogato dai 18 ai 66 anni di età, per coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 74% e il 99%.
  • Pensione di inabilità che spetta a coloro che hanno età compresa tra 18 e 66 anni e 7 mesi con una riduzione della capacità lavorativa pari al 100%;
  • Indennità mensile di frequenza, che ha lo scopo di favorire l’inserimento scolastico e sociale dei minori affetti da disabilità, fino al compimento di 18 anni;
  • Pensione per i ciechi civili assoluti, i ciechi civili parziali e i sordi.

In che modo la pensione è collegata al reddito

Quelle appena elencate sono misure assistenziali previste dall’ordinamento giuridico italiano ed erogate dall’istituto previdenziale.

Gli importi riconosciuti ai soggetti in possesso dei requisiti previsti dalla legge variano in base alla condizione reddituale del nucleo familiare. Infatti, le misure assistenziali, a differenza delle pensioni previdenziali, subiscono variazioni in base ai redditi familiari.

Una soluzione a questo problema può essere il cambio di residenza del compagno che influisce con il suo reddito sull’importo della pensione. In questo modo, il valore dell’Isee presentato diminuisce, consentendo l’erogazione di un importo più alto.

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