Assistenza domiciliare integrata: quando devi pagare l’infermiere che viene a casa tua?

L’assistenza domiciliare è quasi sempre gratuita, come ha avuto recentemente modo di chiarire la Corte di Cassazione. I dettagli.

In linea generale l’assistenza domiciliare integrata è gratuita in quanto parte dei servizi assicurati dal SSN. Tuttavia, se l’infermiere svolge la prestazione al di fuori dell’orario di lavoro, scatta il diritto al compenso. Ma a una condizione.

infermieri a domicilio
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È ben noto che talvolta le persone con problemi di salute, specialmente se in età avanzata e con alcune patologie significative, hanno bisogno di prestazioni sanitarie ad hoc, all’interno della propria abitazione.

Pensiamo in particolare a quella che viene definita assistenza domiciliare integrata. Con questa espressione la legge intende quell’elenco di trattamenti medici, infermieristici e riabilitativi a carico del Servizio sanitario nazionale, che include anche i servizi socio-assistenziali. Si tratta dunque di una forma di assistenza molto ampia e che comprende anche i servizi di supporto al momento dei pasti o l’aiuto per quanto riguarda le operazioni atte a garantire l’igiene personale.

Ovviamente il personale che svolte dette prestazioni può essere medico, infermieristico o specializzato in terapie particolari, come ad esempio quelle riabilitative.

Il punto che qui vogliamo approfondire è il seguente: vi sono casi in cui dette prestazioni, pur ricollegate al Servizio Sanitario nazionale, sono poste a carico dell’assistito? Vi sono situazioni in cui occorre sborsare qualcosa per lo svolgimento dei servizi di assistenza? Scopriamolo di seguito nel corso di questo articolo.

Assistenza domiciliare: le prestazioni e il contesto di riferimento

È interessante chiarire e dare una risposta al quesito appena indicato, giacché in molti potrebbero pensare che, essendo in gioco prestazioni sanitarie e di assistenza svolte dal SSN, i costi per il beneficiario siano sempre assenti.

Rispondiamo che in linea generale è così, tuttavia vi sono delle circostanze pratiche nelle quali l’infermiere o l’operatore sanitario, che è chiamato dal paziente per una medicazione o per una puntura, può chiedere un compenso per l’attività svolta. Ciò dipende dall’orario di lavoro, come tra poco vedremo.

Essendo servizi compresi nel quadro dell’attività del SSN, l’assistenza domiciliare integrata è da intendersi, nel complesso, gratuita. In particolare, le prestazioni sono svolte a favore di persone: con nessuna autosufficienza o parziale autosufficienza; non in grado di deambulare o che non possono essere trasportate in un presidio medico ambulatoriale; seguite ogni giorno da un caregiver.

L’assistenza domiciliare prevede una iniziale richiesta e la valutazione di una commissione ad hoc, che darà un parere sulla salute psicofisica di colui che verrebbe assistito. In caso di valutazione favorevole a questo tipo aiuto, le figure sanitarie predisporranno un piano apposito con cui articolare i servizi di assistenza domiciliare.

Orario di lavoro: la Cassazione fa chiarezza

Lo ha stabilito un recente provvedimento della Corte di Cassazione, che fuga ogni dubbio a riguardo. Il Servizio sanitario nazionale deve assicurare il costo zero dell’assistenza domiciliare in tutti i casi in cui il personale che compie la prestazione sia operativo durante l’orario di lavoro.

Se invece colui che riceve assistenza, richiede la prestazione all’infermiere o all’operatore sanitario che ha già concluso il suo turno giornaliero di lavoro, entrerà in gioco un compenso. Pensiamo ad es. al classico caso della medicazione a domicilio in un orario notturno. In queste circostanze l’infermiere potrà farsi pagare una somma, essendo tuttavia in grado di provare di essere oltre l’orario del proprio turno di servizio. Invece, l’infermiere che fa la medicazione nell’orario di lavoro non potrà chiedere nulla.

Perciò non basta che l’infermiere sostenga di essere stato operativo fuori dall’orario di lavoro, dovrà darne prova e tale scopo si rivelerà di importanza primaria il contratto di lavoro.

Concludendo, appare chiaro che la gratuità della prestazione di assistenza domiciliare integrata dipende da come è articolato l’orario di lavoro e di ciò dovrà tener conto l’assistito.

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