Addio alle caldaie a gas, il futuro si chiama pompe di calore: i pro e i contro

Risparmiare sui consumi energetici è l’obbiettivo del futuro e una delle soluzioni più convincenti è quella delle pompe di calore, ma non ci sono soltanto vantaggi.

In tempi come quelli attuali, dove ogni giorno si parla di ridurre il consumo di gas che come molti altri Paesi europei importiamo dalle zone di guerra, bisogna necessariamente pensare a soluzioni alternative. Una di queste, riportata nel piano RePowerEu della Commissione Europea, è quella che vietare la vendita di caldaie autonome a gas a partire dal 2029.

addio caldaie a gas
foto pixabay

Questa proposta dovrà essere vagliata dal Parlamento europeo e in seguito dai governi nazionali. Alla base di questa scelta radicale ci sarebbe quella di sostituire le caldaie a gas tradizionali con impianti a pompa di calore, decisamente più performanti per ridurre i consumi di energia.

Caldaia a gas vs pompa di calore, le differenze

La caldaia a gas per riscaldare l’acqua presente nell’impianto di riscaldamento e in quello idrico necessita di combustibile fossile. E per avere l’acqua calda nell’immediato essa deve rimanere ad alte temperature, per cui i consumi sono elevati.

La pompa di calore non ha invece bisogno di combustibili fossili ma sfrutta l’energia elettrica. Questa mette in moto una pompa che comprime il gas freon interno e restituisce al circuito il calore. L’energia viene ricavata dall’ambiente, ovvero da acqua, sottosuolo o aria e rilasciata attraverso lo scambiatore di calore. Esistono diverse tipologie di pompe di calore, quelle più innovative offrono anche la possibilità di refrigerare gli ambienti domestici.

Quanto ai consumi la differenza con le caldaie a gas è notevole: con la pompa di calore si possono ridurre anche fino al 50%. A fronte di numerosi vantaggi dobbiamo segnalare anche qualche criticità. La pompa di calore non è così funzionale laddove le temperature esterne sono molto rigide in quanto risulta meno efficiente di un sistema a gas e lavora meglio con i pannelli radianti piuttosto che con i termosifoni.

Un altro aspetto da considerare è lo spazio occupato. La caldaia a gas è compatta e può essere inserita in ogni contesto abitativo, la pompa di calore richiede uno spazio esterno sufficiente alla costruzione dell’impianto. Potrebbe essere la soluzione ideale per unità abitative indipendenti ma non per appartamenti condominiali. Qui l’alternativa sarebbe una pompa di calore centralizzata.

Gli incentivi economici per gli impianti di riscaldamento

Sostituire i vecchi impianti energetici oggi consente di accedere ai bonus e agli incentivi fiscali. La pompa di calore dà diritto al Superbonus 110% mentre per una nuova caldaia a gas lo sconto è del 50%. Stabilire quanto costa la pompa di calore non è facile in quanto ogni impianto è diverso dall’altro ma ci sono dei prezzi ministeriali indicativi massimi cui possiamo fare riferimento.

Non comprendono installazione, Iva e costi professionali e si aggirano sui 720 euro ogni kw di potenza per impianti aria/aria, quelli meno adatti alle zone fredde perché meno efficienti. Poi si arriva a 1.560 euro per gli impianti aria/acqua o acqua/acqua e a 2.280 euro per le pompe geotermiche, il non plus ultra del settore. Invece se si opta per una caldaia a condensazione la spesa si aggira tra i 1.000 e i 2.000 euro.

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