Bitcoin, crolla tutto, centinaia di miliardi in fumo: il tweet nella bufera

Un crollo forse inatteso ma che molti riconducono ad eventi ben precisi. Il mercato è fragile questo lo si sapeva.

Bitcoin crollo
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Il crollo secondo molti poteva essere previsto, certo alla luce di ciò che è successo dopo, alcune dinamiche acquisiscono toni e forme completamente diverse spesso quasi ambigue. Con il senno di poi si potrebbe dire, si direbbe anzi. Il mercato delle criptovalute è qualcosa di terribilmente instabile e questo lo si sapeva, era previsto ed è prevedibile per chiunque minimamente si sia accostato al fenomeno. Parliamo di qualcosa di fortemente condizionabile, cosi come avviene per altri tipi di mercati, tutto sommato. Niente di sostanzialmente diverso.

Alle prime luci del mattino, è li che è successo tutto. Gli investitori si sono svegliati di certo non nel migliore dei modi. Un evento che insomma ha caratterizzato tutto l’ultimo periodo. Tra le 5:50 e le 6:20 ore italiane. Un flash crash di Bitconi che ha dato vita ad un vero e proprio effetto domino in quello che è l’intero mercato dei cripto asset. 700mliardi di dollari bruciati si vocifera e secondo alcuni ci sarebbero anche dei colpevoli. Un tweet di Elon Musk di qualche ora prima dice una parte, le dichiarazioni di Evergrande o della FED, dice l’altra parte.

Bitcoin, crolla tutto, centinaia di miliardi in fumo: le ragioni dell’improvvisa caduta

Secondo una parte consistente di quelli che possono essere definiti dei veri e propri operatori di mercato le ultime settimane in quel periodo sono risultate assolutamente dure. L’effetto bitcoin, il concetto di criptovaluta ampliato a qualcosa di accessibile praticamente a tutti ha avviato un processo di legittimazione della stessa moneta virtuale che prima d’allora non si era mai verificato. A questo punto il gioco si fa serio, è innegabile, non c’è altra teoria che tenga. Si vince, si perde e si fa in modo secondo tantissimi osservatori di orientare il mercato.

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Spesso il profilo Twitter del guru di Tesla e SpaceX, ha realmente e concretamente avuto ripercussioni forti sul mercato, ma stavolta non c’entra Elon Musk, dicono in molti. Stavolta al centro del crash ci sono le massicce entità degli ordini arrivati per gli stessi bitcoin. Decine e decine di centinaia di milioni di dollari venduti in meno di un’ora. Non è possibile, si dice, che questo possa essere venuto fuori da fatti assolutamente casuali e quindi sotto ancora con le ipotesi, con le riflessioni circa il condizionamento volontario o meno di altri soggetti.

Si è subito pensato, poi alle dichiarazioni della Fed, in merito all’inflazione del dollaro. Anche in quel caso siamo a poche ore prima, anche in quel caso qualcuno ipotizza un qualcosa capace di smuovere i mercati di favorire una parte piuttosto che l’altra, ma al momento tutto resta ipotesi, niente è chiaramente dimostrabile. L’indicazione che arriva agli investitori, grandi e piccoli da quelli che sono gli analisti del mercato in questione è quello di fare prudenza.

Gestire in un certo modo il proprio portafoglio, non fare in modo che questi possa essere troppo condizionato dai saliscendi del mercato spesso assolutamente inspiegabili. Il mercato è assai suscettibile, questo abbiamo imparato a comprenderlo e non sarebbe assurdo che alcune dinamiche costruite ad hoc potrebbero influenzarlo per specifici interessi. Prudenza, insomma, è quella che occorre in certi casi.

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