Bitcoin tentenna e prepara un nuovo ribasso entro la fine della settimana

Martedì Bitcoin è stato venduto sul livello dei 20.000 dollari confermando la superiorità dei volumi in vendita.

Sulla maggiore delle criptovalute prevale quindi il sentiment ribassista, soprattutto anche grazie al rafforzamento del dollaro sugli altri cambi valutari.

Ribasso Bticoin
Stock.Adobe

Mentre proseguono le vendite sui maggiori listini di borsa Usa ed Europei, anche le criptovalute oggi correlate al mercato azionario hanno una price action che prepara nuovi ribassi contraddistinti da fasi di distribuzione e violenti crolli.

I grafici mostrano come il prezzo del Bitcoin è stato respinto sul livello dei 21.800 dollari. La scorsa settimana il tentativo fallito di superare il livello chiave dei 22.000 ha preparato il terreno per quelli che sono i prossimi obbiettivi di prezzo; in ottica ribassista il prossimo obbiettivo di prezzo sul breve termine potranno essere i 18.700 dollari.

L’entusiasmo e l’ottimismo sul Bitcoin continua a mantenere salda la fiducia di molti investitori. La maggior parte di essi ha un orientamento cauto e basato su un’ottica di lungo periodo. Le variazioni cicliche del prezzo delle criptovalute hanno fino a oggi saputo premiare chi ha deciso di mantenerle in portafoglio, con prezzi che a ogni crollo sono diventati sempre più alti.

Il risultato di questi giorni conferma comunque che i timori di una recessione influiscono sulla maggioranza dei trader a mercato. Le sfide dell’economia globale sono troppe per potere essere ignorate e prospettano un nuovo stop nella diffusione su larga scala delle criptovalute.

Bitcoin è condizionato dall’economia reale e dal sentiment ribassista

La correlazione dei prezzi di Bitcoin con le azioni statunitensi è ai massimi storici. La più grande criptovaluta del mondo viene scambiata oggi alla stregua di un grande titolo sul Nasdaq. Di conseguenza Bitcoin è condizionato più che mai dall’economia reale e dal generale sentiment ribassista.

A conferma di ciò il sentiment ha pervaso il settore e le maggiori piattaforme di scambio come Coinbase. La società ha ridotto nei giorni scorsi il personale del 18%. Tuttavia, secondo un articolo pubblicato da Bloomberg, l’exchange ha intenzione di espandere il suo giro d’affari in Europa, chiedendo l’autorizzazione in diversi Paesi e aprendo sedi nello specifico in Italia, Francia e Spagna e Olanda. Secondo le stime della banca d’investimento Usa il profitto dell’azienda può ridursi quest’anno di ben il 61%.

Nel complesso chi ha investito su questo mercato rimane polarizzato sulla possibilità di nuovi ribassi, fino a un dimezzamento dell’attuale valore. È ciò che emerge dall’ultimo sondaggio di MLIV Pulse su quasi mille investitori. Secondo il 60% degli intervistati la criptovaluta può arrivare a minimi fino a 10.000 dimezzando il suo valore. Lo scenario non sembra così irrealistico; solo il 40% dei trader intervistati è orientato al rialzo sulla criptovaluta. La proporzione è ideale finché i volumi in acquisto possano compensare l’offerta e alimentando così ulteriori ribassi.

Nonostante ciò, il 28% degli intervistati ha espresso una forte fiducia che le criptovalute siano il futuro della finanza, mentre per il 20% di essi questi asset non hanno alcun futuro. Il Bitcoin da novembre ha già perso più di due terzi del suo valore e non viene scambiato a un livello di 10.000 dollari dal settembre 2020.

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