Bollette alte? Sono le voci “nascoste” che le fanno lievitare: come leggere tra le righe

Nelle tanto temute bollette della luce si “nascondono” delle voci che molti non conoscono e che incidono spesso più del costo degli stessi consumi. Vediamo quali sono…

foto adobe

Quando vediamo quella busta nella cassetta delle lettere o quando ci arriva quella mail da una certa azienda, la sudorazione spesso tende a salire. E’ l’ora della bolletta elettrica, una spesa che incide molto nei budget delle italiche famiglie e spesso in casa si accendono discussioni su come ridurre i consumi (a riguardo leggete questo articolo).

Ma spesso a far alzare i costi non sono tanto o solo i consumi ma una serie di altre voci che molti non conoscono, Cerchiamo allora di capire come è strutturata una bolletta della luce.

 

I consumi sono spesso una quota minoritaria della bolletta

La bolletta elettrica, a prescindere dall’azienda con cui si è firmato un contratto, contiene al suo interno diverse voci di spesa:  i costi legati ai consumi spesso rappresentano un elemento minoritario rispetto a quelli relativi alla gestione della fornitura e alle imposte. Quindi i consumi rappresentano solo una parte, a volte addirittura minoritaria, dell’importo complessivo da pagare.

SOStariffe.it, un portale di comparazione sul web, ha condotto uno studio per stimare appunto l’incidenza dei consumi sul costo della bolletta della luce per 3 categorie di utenti: famiglie, single e coppie.

Vediamo quindi quali sono i risultati ottenuti della indagine condotta e i vantaggi che hanno caratterizzato, soprattutto nel 2021, le offerte sulla energia elettrica del mercato libero sul gas naturale.

Quali sono i costi presenti sulla bolletta della luce

Credere che il costo che sostenuto per la bolletta relativa di fornitura di energia elettrica sia legata solo ai nostri consumi è un errore comune. Invece devono essere prese in considerazione altre voci di spesa che fanno lievitare notevolmente il costo della bolletta.

L’incidenza dei consumi sul costo totale da pagare oscilla tra il 28 e il 37 per cento in rapporto alla tipologia di cliente che viene preso in considerazione. Per quanto riguarda le altre voci eccole: costi di trasporto e di gestione del contatore, oneri di sistema, dell’IVA e di altre imposte, tra le quali da qualche anno va considerato anche il canone Rai di 90 euro l’anno che viene pagato in più tranches durante l’anno di riferimento.

Il trend della riduzione dei consumi di luce nel mercato libero

L’analisi dell’incidenza dei consumi di energia sul totale presente in bolletta è diversa a seconda che si parli delle tre categorie sopra indicate. Quello che è emerso è che nel mercato libero si è registrata una diminuzione della spesa relativa all’energia elettrica del 20,7 per cento.

Le bollette che sono state esaminate dallo studio hanno riguardato: di una coppia con un consumo di 2.400 kilowatt l’anno; di una famiglia di quattro persone che ha fatto registrare un consumo di 3.400 kilowatt l’anno; di un single con un consumo di 1.400 kilowatt l’anno. Nel corso del 2021, la spesa relativa ai consumi di luce per le offerte nell’ambito del mercato libero è diminuita: del 20 per cento per le coppie; del 15 per cento per le famiglie di quattro persone; del 27 per cento per i single.

Passiamo dalle percentuali ai risparmi che sono stati registrati sul portafoglio di ogni cliente con fornitura nel mercato libero. Per quanto riguarda le coppie, il costo della bolletta della luce ha subìto, in dodici mesi, un abbassamento del 23,89 per cento, passando da 407 a 324 euro, dei quali soltanto 117 euro sono legati ai consumi (il 36,09 per cento). Si spendono in media 105,58 euro (32,56 per cento) per il trasporto e la gestione del contatore, 58,54 euro (18,06 per cento) per gli oneri di sistema e i 43,09 euro restanti per l’IVA e le altre imposte.

Passiamo ai single, nel complesso hanno speso il 27 per cento in meno rispetto al 2020: da 290 euro all’anno si è passati a circa 210 euro l’anno. La spesa legata ai consumi è di soli 60 euro, che rappresentano il 28,66 per cento. Il 46 per cento dell’importo finale in bolletta (si tratta di circa 96 euro) dipende invece dalle spese di trasporto e di gestione del contatore, mentre la percentuale restante corrisponde agli oneri di sistema, all’IVA e alle imposte.

E le famiglie? Su una bolletta media di 467 euro appena 173 euro sono dovuti ai consumi reali (ovvero il 37,19 per cento); 114,47 euro sono dovuti alla gestione del contatore e alla spesa per il trasporto (24,50 per cento); gli oneri di sistema rappresentano il 17,75 per cento, vale a dire 82,94 euro, mentre il restante 20,56 per cento è legato all’IVA e a imposte, per un totale complessivo di 96,04 euro.

Quindi come detto all’inizio la spesa che contribuisce di più a far aumentare il costo finale è quella  degli oneri di sistema, un costo che purtroppo non può essere abbassato a meno che non intervenga il Governo nella legge di Bilancio di fine anno.

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