Bollette, i fornitori cambiano i contratti: ecco quali saranno le differenze e quali aumenti subiranno le famiglie

Col gas e l’elettricità verso nuovi record di prezzo le società che distribuiscono le forniture modificano i contratti per i consumatori, alzando le tariffe e i costi nelle bollette.

L’utente si è quindi ritrovato nelle ultime settimane a fare i conti con modifiche unilaterali e tariffe aumentate anche più del 300%.

spese bollette
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In questo contesto cittadini e imprese che rientrano nel mercato libero dell’energia stanno ricevendo comunicazioni di recesso o modifiche unilaterali. Se la variazione dei contratti è permessa per legge queste devono essere comunicate almeno tre mesi prima.

In questo modo viene garantita ai consumatori la possibilità di cambiare fornitore e confrontare tra loro le tariffe. Tutte le nuove proposte scontano un peggioramento delle condizioni economiche con un Kilowattora che arriva anche a 0,60 euro rispetto allo 0,22 precedente.

Bollette; aumenta la spesa per famiglia tipo in previsione di un’interruzione degli approvvigionamenti di gas

Malgrado il forte contenimento dovuto agli interventi del Governo, resta ancora evidente una forte differenza di costi. Nell’arco di un anno tra ottobre 2021 e settembre 2022 la spesa della famiglia tipo per la bolletta del gas avrà una variazione del 70% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.

Il mercato dell’energia è alle prese con una crisi senza precedenti. L’Ue cerca di mitigarne le conseguenze; la Commissione presenterà il 20 luglio un piano di emergenza in caso di taglio totale delle forniture di gas dalla Russia. Che cosa prevede il piano? Nulla di particolarmente strategico, si tratta di razionamenti anticipati dei consumi in previsione del fabbisogno necessario durante l’inverno.

La Commissione darà indicazioni sui settori economici a cui dare priorità, fissando una serie di criteri, come le catene di approvvigionamento e i prodotti e servizi essenziali. Oltre a questo l’Ue vuole introdurre limiti di consumo obbligatori in caso di crisi, disincentivando il consumo industriale di gas rispetto ad altre fonti. A confermare le preoccupazioni circa una possibile interruzione pretestuosa, Gazprom. La società ha dichiarato di non poter garantire la ripresa del corretto funzionamento del gasdotto Nord Stream, affermando di non essere sicuro di poter recuperare la turbina tedesca in riparazione in Canada.

Secondo la società non è quindi possibile prevedere con sicurezza l’evoluzione dei lavori di manutenzione. Misure straordinarie vengono così predisposte per attutire di almeno un terzo l’impatto sull’economia dell’interruzione totale. Tra le possibilità e i nuovi limiti con cui dovremo fare i conti, quello di condizionamento dei locali, con il riscaldamento a 19 gradi e l’aria condizionata a 25. Un altro modo per attenuare l’impatto sarà quello di derogare i limiti nell’utilizzo delle centrali a carbone. Nel frattempo l’Italia cerca di raggiungere entro l’inverno il 90% del riempimento degli stoccaggi.

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