Attenzione al bonifico, la causale non basta: ecco come giustificarlo

Attenzione a quando si riceve un bonifico, la causale da sola non basta per giustificarsi: ecco come fare per evitare problemi con il fisco. 

Bonifico bancario

Il bonifico rappresenta ormai uno dei metodi di pagamento più utilizzati, non solo quando si tratta di ricevere lo stipendio. Infatti, tale metodo di pagamento sia per la sua facilità (attraverso l’applicazione di home banking) sia per la sua velocità rappresenta una modalità per un facile e sicuro pagamento. 

Un prestito tra amici, un regalo da parte dei genitori oppure una donazione tra parenti vedono nel bonifico uno strumento sicuro, ma come fare per giustificarsi? Basta la causale per evitare guai con il Fisco? Ecco tutto quello che c’è da sapere per evitare problemi.

Bonifico, la causale da sola non basta: ecco come fare per evitare guai con il Fisco

La causale rappresenta la motivazione per cui viene effettuato il bonifico, tuttavia da sola non basta per giustificarsi di un eventuale somma ricevuta tramite bonifico bancario o postale. Infatti, essa rappresenta una dichiarazione unilaterale fatta da chi effettua il pagamento. 

L’inserimento della causale, quindi, può tutelare chi esegue il pagamento non certo chi lo riceve. Per tutelarsi molte volte occorre altro rispetto alla sola causale; infatti a seconda dei casi e delle motivazioni che si trovano dietro ad un bonifico occorrerà presentare idonea documentazione al fine di evitare problemi con il Fisco.

Ecco come giustificarsi

L’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di controllare le movimentazioni bancarie dei contribuenti. Tuttavia, il controllo può avvenire su chi riceve il bonifico e non su chi lo effettua. Infatti, colui che riceve il bonifico dovrà dichiarare l’importo ricevuto nella propria dichiarazione dei redditi ed eventualmente pagarci le tasse. Tuttavia, le somme che si ricevono tramite bonifico non vanno “denunciate” per ciò che riguarda somme già tassate o piccole donazioni. 

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A giustificarsi dovrà quindi essere il ricevente, che nel caso, ad esempio, di una donazione non “denunciata” nella dichiarazione dei redditi dovrà trovare un modo per tutelarsi da eventuali richieste da parte del Fisco.

Infatti, sarà opportuno al fine di evitare problemi con il Fisco, redigere un atto di donazione che potrà essere registrato oppure inviato a se stessi tramite PEC o raccomandata. In alternativa si potrà richiedere ad un notaio di autenticare le firme. Analogo discorso vale anche per chi riceve somme tramite bonifico bancario in relazione ad un prestito tra privati; 

Tutto ciò, serve per dare certezza alla data ed evitare che possa apparire frutto di un accordo vecchio. 

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