Buoni fruttiferi postali e prescrizione: un aspetto da non sottovalutare

Tanti conoscono i buoni fruttiferi postali, soluzione nota e diffusa, ma cosa c’è da sapere circa la prescrizione? Occhio al dettaglio

Quando si parla di buoni fruttiferi postali comprensibilmente l’attenzione risulta essere alta, poiché si tratta di strumenti di risparmio e investimenti estremamente noti e diffusi, ma che al pari di altri richiedono conoscenza degli aspetti riguardanti ed attenzione: c’entra la prescrizione, ma ecco di cosa si tratta.

Buoni fruttiferi postali e prescrizione: l'aspetto da non sottovalutare
fonte toto:adobestock

A tanti sarà capitato di rivolgere la propria attenzione ad una soluzione, inerente la gestione del proprio denaro, valida e diffusa, qual è quella per l’appunto rappresentata dal buono fruttifero postale. Si tratta di una opzione scelta da molti in virtù della sicurezza e delle condizioni,

Nel dettaglio, come spiegato da Blowing Post, bisogna prestare attenzione a determinati aspetti quando si parla di buoni, ovvero ad esempio la data entro cui questi devono essere incassati e la questione della prescrizione delle somme maturate ed eventualmente non riscosse.

In particolare, per coloro che hanno un conoscenza della materia economica, finanziaria e circa gli investimenti, in generale scarsa.

Buoni fruttiferi postali e prescrizione: alcuni dettagli

Tanti spunti che possono destare attenzione e interesse quando si parla di buoni fruttiferi postali, si pensi ad esempio al buono 5×5, come funziona, rendimento e cosa c’è da sapere al riguardo.

In merito invece al tema in oggetto, come detto approfondito da Blowing Post, il buono è uno strumento utile anche per tenere al sicuro i propri risparmi in relazione all’inflazione. Quando si decide di farlo, si approfondiscono le possibili soluzioni da prendere in considerazione, le relative condizioni ed aspetti da sapere, si opta per la somma da investire e la si versa poi sull’opzione scelta.

In un determinato lasso di tempo, generalmente 6 mesi, si legge, si maturano e sono accreditati gli interessi. Il soggetto in questione può avere la possibilità di ritirare in qualsiasi momento la somma investita, ma va considerato un aspetto, ovvero che gli interessi vengono maturati, viene spiegato, solo dopo un dato periodo, il quale cambia invase alla serie del buono acquistato.

Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda il fatto che i buoni postali non sono tutti uguali e che anzi, vi sono delle differenze tra loro per quel che concerne durata, tasso di interesse e scadenza. Si tratta di particolari importanti che vanno ragionati e considerati in base alle propri esigenze, e che inoltre è bene tenere a mente onde evitare eventuali spiacevoli sorprese.

Al riguardo, a fare un esempio è Blowing Post, che menziona proprio un episodio che sarebbe accaduto ad alcuni risparmiatori delle province di Venezia, Verona, Treviso, i quali nei primi anni 2000 avrebbero sottoscritto buoni fruttiferi postali certi che si trattassero di soluzioni con termine a 20 anni.

Al momento di incassare, avrebbero compreso il fatto che i buoni sottoscritti, della serie AA1 e AA2 avevano una scadenza di 7 e non di 20 anni, e che gli stessi erano anche andati in prescrizione, si legge.

Una situazione che sembrerebbe esser sorta poiché al momento della sottoscrizione i risparmiatori non avrebbero ricevuto il foglio illustrativo con le info inerenti termini e condizioni del buono, spiega Informazioneoggi.it.

Dunque è importante essere attenti, conoscere i dettagli, le condizioni, i termini le tempistiche della soluzione scelta, consultare i libretti informativi e chiarire anche mediante un confronto con esperti del campo e professionisti del settore, i soggetti competenti in materia, ogni eventuale dubbio si possa avere.

Impostazioni privacy