Fotovoltaico: incredibile stop alla crescita, il motivo fa strabuzzare gli occhi

Secondo quanto dichiarato dal ministro Cingolani, si sta registrando un incredibile caos rinnovabili, con il conseguente stop alla crescita.

L’aumento della richiesta degli impianti rinnovabili è stato notevole nei primi 7 mesi del 2022. Purtroppo, all’aumento della richiesta è seguita una mancanza di materiali, che causerà un’incredibile stop alla crescita.

crisi rinnovabili
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Così come dichiarato dal Ministro Cingolani, in Italia, nei primi 7 mesi del 2022, si è avuto un importante aumento della domanda per l’installazione di nuovi impianti rinnovabili.

Basti pensare che dall’inizio dell’anno al 30 giugno 2022 è stato raggiunto il valore di 9 GW. Si tratta di un risultato estremamente importante, soprattutto nell’ambito della transizione ecologica che si è resa ulteriormente indispensabile, in seguito allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina.

Tuttavia, l’assenza di materiali potrebbe assestare un duro colpo a questa forte crescita. A lanciare l’allarme è stato proprio il Ministro della Transizione Ecologica, durante la conferenza stampa di presentazione del “Piano gas e della situazione energetica” del nostro paese.

Caos rinnovabili: non ci sono i materiali e la crescita rallenta

Negli ultimi anni il Governo ha messo a punto una serie di politiche volte ad incentivare l’installazione di impianti di energia rinnovabile. Gli impianti che hanno avuto il maggior successo sono quelli solari, fotovoltaici ed eolici. Dopotutto, l’Italia è un paese estremamente soleggiato e, dunque, non stupisce scoprire che gli impianti rinnovabili più funzionali ed efficienti sono quelli che sfruttano l’energia solare.

Lo sviluppo di queste nuove tecnologie è diventato necessario per dire addio in maniera definitiva ai combustibili fossili, che sono notoriamente più inquinanti.

Il processo di transizione ecologica è in atto da diversi anni, ma ha subito un’accelerazione dopo l’invasione dell’Ucraina.

Di fatto, quest’evento politico ha mostrato quanto fosse sproporzionata la dipendenza dell’Europa nei confronti del gas metano russo.

Le sanzioni imposte dall’Europa e dai paesi occidentali, approvate nei confronti del Cremolino, hanno provocato un effetto a catena con la conseguenza insorgenza di un enorme minaccia, relativa alla chiusura dei gasdotti e dunque gli approvvigionamenti.

Cosa ne pensa Cingolani?

Il fenomeno sopra descritto ha generato un’onda propulsiva, che ha dato un’accelerazione alla transizione ecologica.

Negli ultimi sette mesi, infatti, la domanda per l’installazione di nuovi impianti rinnovabili ha raggiunto i 9 GW. Si tratta di un risultato importantissimo, soprattutto se si confrontano i dati del 2021 con quelli del 2022. Di fatto, l’anno scorso i GW, in Italia, erano pari 1,36 e nel 2020 il valore era ancora più basso.

È quindi chiaro che la crescita è stata davvero notevole. E sebbene questo sia un dato positivo, l’allarme lanciato dal Ministro Cingolani parla di un possibile rallentamento, poiché l’aumento della domanda è stato maggiore rispetto a quanto previsto dagli approvvigionamenti.

In pratica, i materiali necessari per la creazione degli impianti rinnovabili stanno terminando. In occasione della conferenza stampa, il Ministro Cingolani ha reso noto che c’è una mancanza di pannelli e di materie prime. Il problema principale, a quanto pare, è la mancanza di materiale che proviene dalla Cina, da cui l’Italia dipende.

Nonostante l’allarme lanciato, il Ministro della Transizione Ecologica è convinto che:

“Con il provvedimento FER 2, al momento all’esame in Conferenza Unificata, fra biogas, carburanti sintetici e geotermico potremmo avere un’ulteriore accelerazione della generazione rinnovabile. Stiamo per liberalizzare sui tetti fino a 200 kW [di fotovoltaico] per uso privato, sino a 10 MW per le imprese. Dobbiamo continuare così e tenere fede al programma che vuole 70-80 GW nei prossimi 8-9 anni, e che ci porta essenzialmente a raddoppiare l’offerta di green energy.”

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