Alessandro Profumo: le ambizioni, la carriera e le vicende giudiziarie

Alessandro Profumo è un imprenditore e un manager molto noto che è riuscito ad accumulare incarichi di prestigio grazie alla sua intraprendenza.

torre unicredit
Adobe stock

Nato a Genova il 17 febbraio 1957, passa l’adolescenza a Palermo dove il padre ingegnere manteneva la famiglia grazie a un’azienda nel campo dell’elettronica. A tredici si trasferisce a Milano, dove incontrerà e sposerà giovanissimo la sua attuale moglie Sabina Ratti.

Neanche ventenni i due si sposano vista la gravidanza di lei. Questo avvenimento costituisce un passaggio importante in quanto Profumo per mandare avanti la famiglia inizia a lavorare come impiegato al Banco Lariano, dove lavorava anche il suocero.

Nessuno tra i colleghi di lavoro potrà immaginare come proprio il settore bancario sarà uno degli ambiti che gli daranno maggiore successo. Studiando di notte e con un figlio piccolo, Profumo non mette da parte le sue ambizioni e riesce a laurearsi in Economia Aziendale alla Bocconi. In questo modo riesce a massimizzare l’esperienza maturata con le conoscenze universitarie e comincia a lavorare come consulente aziendale in McKinsey e poi in seguito in Bain, Cuneo e Associati, una delle più ambiziose società di consulenza al mondo.

Il primo incarico come amministratore delegato di Alessandro Profumo

Sapendo prendere le sue decisioni con velocità e convinzione. Nell’aprile 1991 torna nel settore bancario, assumendo la carica di direttore centrale per il gruppo RAS. La sua convinzione è quella di poter proseguire la sua carriera nel mondo bancario. Senza farsi limitare da manie di perfezionismo, lavora con diligenza fino a quando pochi anni dopo nel 1994 riesce a entrare in Credito Italiano. Nell’istituto di credito confermerà le sue capacità nel settore arrivando velocemente a ricoprire la carica di amministratore delegato nel 1997.

Intanto Credito Italiano inizia la sua ascesa, dando vita nel 1998 a UniCredit dalla fusione tra Credito Italiano e Unicredito. Il nuovo gruppo è un colosso bancario e Alessandro Profumo ne assume la guida mantenendo la sua carica. Mette in atto un’efficace e oculata politica di acquisizione di istituti di credito minori. Nel 1999 assorbe infatti la Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e la Cassa di Risparmio di Trieste. Nel 2002 tutte le banche facenti parte del gruppo vengono fuse in Unicredito Italiano. Il nome UniCredit viene assegnato al gruppo soltanto un anno dopo. Nel 2005 perfeziona la sua posizione leader nel mercato italiano integrando il gruppo tedesco HVB.

Alessandro Profumo raggiunge l’apice del suo prestigio

In quegli anni Profumo realizza quelli che erano i presupposti del suo impegno nel settore bancario e dirigenziale. La svolta avviene nel 2007 con la fusione tra Unicredit e Capitalia allora quarto gruppo bancario italiano. Con sede principale a Roma aveva una rete di 1.800 sportelli, 32.000 dipendenti, 3.000 promotori finanziari, 5 milioni di clienti.

UniCredit diventa nel tempo uno dei principali gruppi finanziari Europei e possiede a oggi una delle più grandi fette di in Europa. La banca opera in 22 paesi con circa 9.578 filiali e oltre 162.000 dipendenti. Nel 2004 all’apice di quella che è stata la sua carriera nell’Istuto di Credito, viene insignito dal presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi, del titolo di Cavaliere del Lavoro.

Alessandro Profumo continua a mettere motivazione e cercando di gestire con equilibrio le attività lavorative e le relazioni interpersonali. Nonostante cerchi di presentarsi al meglio difronte alle sfide e alle caratteristiche che ogni tipo di interazione comporta, alla fine del 2010 si dimette da Unicredit dopo essere entrato in conflitto con alcuni grandi azionisti. Incassa così una liquidazione record da 38 milioni di euro. Pochi anni dopo la sua fama porta nel 2012 Monte dei Paschi di Siena a individuarlo come candidato ideale per assegnargli la presidenza della più vecchia banca del mondo. Alessandro Profumo accetta l’incarico prestigioso al quale dice addio dopo tre anni nell’agosto del 2015.

La vicenda giudiziale che lo ha reso impopolare

Questi saranno anni critici per il manager italiano. È recente la notizia della sentenza emessa dal Tribunale di Milano proprio per le vicende svoltasi durante la sua presidenza del Monte dei Paschi. Nell’ottobre del 2020 viene condannato a 6 anni di reclusione per aggiotaggio e false comunicazioni.

Nel frattempo presiede Equita SIM, una banca di investimenti italiana e viene successivamente nominato dal governo Gentiloni amministratore delegato di Leonardo. Nel 2017 il consiglio di amministrazione dell’azienda ha quindi come nuova guida Alessandro Profumo. Il presidente della Leonardo rimane invece Gianni De Gennaro.

Alessandro Profumo mette così la sua firma nel nuovo piano industriale 2018-2022 della ex fincantieri. Leonardo è a oggi una grande partecipata statale attiva nel settore della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. La società opera in cinque ambiti principali, progetta e costruisce: elicotteri, aerostrutture, sistemi elettronici per la sicurezza e le informazioni. L’azionista principale della società è il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con una quota pari al 30%.

Impostazioni privacy