Il Fisco è pronto a rimettersi all’opera ripartendo da dove tempo fa aveva fermato la sua opera. Le cartelle esattoriali stanno tornando.
Il tempo della pace fiscale, cosi come in parte era stata definita nei mesi scorsi è praticamente finito. Gli ultimi eventi hanno fatto in modo che fosse preservata in qualche modo l’integrità delle famiglie costrette ad enormi sacrifici nei mesi dell’immediato post inizio pandemia, mesi caratterizzati da chiusure, restrizioni di ogni tipo e coprifuoco. Gli impedimenti hanno di certo rappresentato un problema non da poco per gli italiani, in questo sostenuti anche dal Fisco. Oggi quella pace è finita.
Le cartelle esattoriali che lo Stato ha bloccato nel corso di quei mesi ora stanno per tornare. Il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, intervenendo a Forum in masseria 2021 ha infatti annunciato che la macchina ha ripreso a correre e che oggi si farà ciò che non è stato fatto nei mesi in cui giustamente ci si è fermati per rispetto delle tasche degli italiani, in qualche modo. Dallo scorso primo settembre, insomma, la situazione sembra essere tornata alla normalità, stando alle logiche del Fisco
Ruffini nel suo intervento ha ribadito quelli che sono i tempi effettivi del ritorno all’opera della sua agenzia, dichiarando quanto segue: “Piano piano stiamo ricominciando, dopo un periodo lunghissimo di sospensione corrispondente al momento più drammatico del paese, e quindi alla corretta scelta di sospendere l’invio, non solo delle cartelle, ma di tutti gli atti dell’amministrazione finanziaria. I ruoli si sono formati – continua – gli enti creditori hanno avvertito l’Agenzia della riscossione. Tutti questi ruoli e crediti – conclude – che venivano consegnati, rimanevano in un cassetto e venivano formate delle cartelle che non potevano essere spedite. È un primo passo atteso da molto tempo, quindi è un ottimo segnale”.
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Quasi 20 milioni gli italiani interessati dalla ripresa del Fisco in merito all’invio delle cartelle esattoriali. Tempi duri ritorneranno, insomma. Torneranno gli obblighi di pagamento e forse le difficoltà che in genere caratterizzano certi momenti. Tra gli ottanta ed i novanta i miliardi evasi agli italiani, cosi come specificato dal numero uno dell’Agenzia delle entrate, un lavoro lungo e molto doloroso, soprattutto per i contribuenti italiani.
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