Cento Tesla pagate in Bitcoin Cash, non è solo una provocazione

Uno YouTuber, accanito supporter di Bitcoin Cash, ha promesso che acquisterà ben 111 costosissime Tesla. Questo solo ad una condizione…

Tesla - Bitcoin (Google immagini)
Tesla – Bitcoin (Google immagini)

Ad ogni epoca le sue battaglie e i suoi metodi di protesta. Uno Youtuber australiano, pseudonimo “1stmil.com” si batte per la causa di Bitcoin Cash (BCH), e ha trovato il modo di andare molto oltre i suoi circa 8.000 follower.

Si è rivolto niente meno che a Elon Musk, celeberrimo CEO di Tesla. La promessa, o provocazione, dell’intrattenitore digitale è di comprare 111 costosissime autovetture Tesla Model 3, ma solo a condizione che la multinazionale introdurrà pagamenti in BCH.

La reazione di Musk, quale che sia e con qualunque modalità avvenga ad eccezione del silenzio, potrebbe fare la fortuna di 1stmil.com e non solo.

Bitcoin per Tesla: uno scambio equo, quasi

Lo Youtuber la mette così: se Musk riconoscesse e accettasse i pagamenti in Bitcoin Cash, di sicuro Tesla conoscerebbe un sostanziale incremento delle vendite. I possessori di BCH, a differenza della controparte “classica” dei Bitcoin, tendono a voler spendere il proprio patrimonio nell’economia reali (nomen omen).

C’è del pregresso: Musk, grande sostenitore delle criptovalute, ha autorizzato i pagamenti in BTC a marzo, escludendo però Bitcoin Cash. BCH ha di conseguenza toccato il minimo storico sui mercati. Da questo fatto, la battaglia per il riconoscimento che avuto luogo su Twitter.

La convenienza personale di 1stmil è stata del resto resa nota pubblicamente: egli ha affermato di possedere un patrimonio di milioni di dollari in valuta digitale, soprattutto BHC. Si è lanciato inoltre in previsioni su lungo termine forse un tantino premature: entro il 2025 sarà miliardario, se i BCH toccheranno i 50.000 dollari a moneta.

Le dichiarazioni dello YouTuber australiano sono comunque dubbie: il wallet che viene orgogliosamente mostrato nel video contiene infatti soltanto 141.000 dollari in Bitcoin Cash, di certo una cifra insufficiente per le automobili che intende acquistare.

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Una cosa è certa: se Musk dovesse in qualche modo reagire alla provocazione, come era avvenuto a marzo con un utente Twitter che chiedeva di pagare in Bitcoin, le quotazioni dei BCH si impennerebbero, e le Tesla sarebbero meno lontane. Una strategia dal sicuro successo?

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