Chi soffre il mal di schiena: quali sono i diritti dei lavoratori dipendenti

Chi soffre di mal di schiena cronico può godere di diversi diritti tra cui la Legge 104, agevolazioni e invalidità sul lavoro.

Soffrire di mal di schiena è una delle situazioni più complesse da gestire soprattutto in ambito lavorativo. Per i mal d schiena di tipo cronico, la legge prevede delle agevolazioni e dei diritti ben precisi.

Chi soffre di mal di schiena cronico può godere di diversi diritti tra cui la Legge 104, agevolazioni e invalidità sul lavoro.

Secondo la legge italiana il lavoratore ha diritto alla retribuzione anche durante il periodo di malattia. L’assegno mensile viene versato dall’INPS, ma può essere integrato anche dal datore di lavoro.

Per i lavoratori che soffrono di mal di schiena cronico sono previste delle agevolazioni.

Per legge il datore di lavoro deve tutelare l’integrità fisica del lavoratore e quindi far attenzione a non assegnati mansioni troppo pesanti dal punto di vista fisico.

Chi soffre di mal di schiena: ecco quali sono i diritti di chi ne soffre

Un lavoratore che soffre di mal di schiena cronico deve comunicare tali condizioni di salute al proprio datore di lavoro. La comunicazione scritta deve essere accompagnata da un apposito certificato medico, che attesti l’incompatibilità allo svolgimento di mansioni di lavoro troppo pesanti dal punto di vista fisico.

Questa regola vale per qualsiasi tipo di mal di schiena: ernia, lombalgia, lombo sciatalgia, dolori alle vertebre e scoliosi.

Il mal di schiena è considerata una malattia dal momento che rende difficili anche i movimenti più semplici.

Per questo motivo il lavoratore che soffre di tale patologia ha la possibilità di richiedere un certificato medico per l’assegnazione di giorni di malattia.

La procedura da seguire è la stessa che il lavoratore deve rispettare per qualsiasi altro tipo di certificato medico. Pertanto, il documento deve essere inviato telematicamente all’INPS dal medico di famiglia.

È compito del lavoratore informare il datore di lavoro della propria assenza.

Anche per questo tipo di malattia sono previste delle fasce orarie di reperibilità, durante le quali è possibile ricevere la visita del medico fiscale.

Per tutto il periodo di assenza dal lavoro il dipendente hai diritto a ricevere la retribuzione. In questo caso, la paga viene versata dall’Istituto nazionale di previdenza sociale e, in specifiche condizioni, è prevista l’integrazione da parte del datore di lavoro.

Patologie croniche

Nel caso in cui il mal di schiena dovesse essere cronico e causato da una patologia permanente, il lavoratore ha diritto ad un cambio di mansione, laddove il suo compito potrebbe aggravare la sua condizione di salute.

Il mal di schiena è considerato una patologia grave dal momento che può trasformarsi in un problema cronico o un rappresentare uno dei motivi per ottenere il riconoscimento dell’invalidità.

Di fatto, se il dolore diventasse così forte da impedire la deambulazione del lavoratore e gli può chiedere una visita domiciliare al medico di famiglia. In questa sede, se il medico dovesse attestare la sussistenza di patologia cronica, potrebbe consigliare al lavoratore di richiedere le agevolazioni previste dalla Legge 104.

Per poter beneficiare delle suddette agevolazioni è necessario che tal disturbo abbia un’incidenza sia dal punto di vista fisico che psicologico.

Per questo motivo, è necessario che ci sia l’approvazione da parte della Commissione Medica dopo aver esaminato le condizioni di salute del lavoratore.

Chi soffre di questa patologia ha la possibilità di ottenere delle detrazioni dalle spese mediche per farmaci, consulti medici, risonanza magnetica, TAC, ecografia e tutti gli esami strumentali necessari.

È, inoltre, possibile beneficiare di una detrazione fiscale del 19% per l’acquisto di un materasso ortopedico. In questo caso è necessaria la prescrizione medica su carta intestata e che la fattura sia intestata al contribuente che soffre di mal di schiena.

Le patologie legate al mal di schiena sono tabellate dall’INPS. Pertanto se un lavoratore sviluppa il mal di schiena a causa del tipo di lavoro svolto ha la possibilità di fare causa all’azienda e chiedere la rendita dell’INAIL.

Questa fattispecie è possibile solo nel caso in cui il dipendente abbia mal di schiena provocato dalla movimentazione manuale di carichi, in modo occasionale, e senza l’ausilio di strumenti da lavoro.

Non è previsto alcun diritto del caso in cui il mal di schiena sia causato da scelte personali e prive di reali indispensabilità rispetto alla prestazione lavorativa che il dipendente svolge.

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