Coinbase: multa da 6,5 milioni di dollari per wash trading

La piattaforma è accusata di aver manipolato il mercato anche attraverso bot automatizati dal 2015 al 2018.Interesse per le critpovalute

La Commodity Futures Trading Commission (CFTC) ha accusato Coinbase di wash trading e di essere coinvolta in pratiche di trading che fornivano informazioni imprecise, false o fuorvianti, attraverso l’uso di bot commerciali o azioni irregolari da parte di un impiegato non identificato. A Coinbase è stata inflitta una penale di 6.5 milioni di dollari che la piattaforma ha accettato di pagare per essere pulita prima della quotazione.

La CFTC ha voluto dare un segnale, il suo controllo sull’industria della criptovaluta è sempre più forte e vorrebbe penalizzare pratiche illecite attuate attraverso scambi regolamentati negli Stati Uniti. Per la Commissione adesso diviene importante salvaguardare integrità e trasparenza delle informazioni.

All’origine dell’irregolarità un uso improprio della piattaforma GDAX, dedicata ai trader più esperti, tra gennaio 2015 e settembre 2018. Le piattaforme Coinbase, Hedger e Replicator, generavano ordini che corrispondevano tra loro.

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Coinbase e wash trading: un meccanismo fuorviante

La piattaforma Coinbase utilizzava i software come Hedger e Replicator per generarare automaticamente ordini che a volte corrispondevano tra loro. Coinbase quindi gestiva più programmi di trading e negoziava con più account. In questo modo, hanno segnalato volumi più elevati rispetto all’effettiva produzione e così incoraggiava gli utenti ad andare verso l’utilizzo di quella piattaforma. Di fatto, Coinbase con questa pratica ha fuorviato il mercato.

Società come Crypto Facilities Ltd., hanno usato i dati di Coinbase per andare a determinare i prezzi, rivelatisi falsi, imprecisi e fuorvianti, producendo un volume di risorse digitali, come i Bitcoin, che non rispecchiava la realtà.

Tutto l’accaduto ovviamente ha suscitato la disapprovazione dei regolatori statunitensi, che non si sono risparmiati nel commentare negativamente la piattaforma, e affermare che proprio Coinbase, ha fornito rapporti falsi, fuorvianti, imprecisi relativamente al volume di scambi in risorse digitali.

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La Commissione, inoltre, ha accusato Coinbase di essere indirettamente responsabile per la condotta di un ex-dipendente, che tra agosto e settembre 2016, consapevolmente, ha voluto manipolare il mercato inserendo ordini di vendita e acquisto nella coppia di scambi Litecoin / Bitcoin su GDAX che si abbinavano tra loro al fine di compiere operazioni di wash trading. Questa tecnica, ha manipolato e ingannato il mercato su liquidità e interesse di negoziazione in Litecoin.

La situazione si fa interessante se si pensa che proprio in quel periodo Charlie Lee, creatore di Litecoin, lavorava in Coinbase come Direttore dell’Ingegneria. In ogni caso nelle accuse non si fanno nomi, ma si resta focalizzati sullo scambio, principale responsabile del comportamento scorretto.

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