Trading, questo documento è fondamentale: ecco dove trovarlo

Le commodities sono beni materiali il cui prezzo riflette il loro valore d’uso secondo la disponibilità sul mercato.

Lingotti d'oro

Una commodity è un bene che appartiene all’economia reale e viene prodotto con una qualità finale che risulta essenzialmente invariata, a prescindere dal suo produttore, tale che essa può essere scambiata in un mercato internazionale come i mercati finanziari, associando a essa un’unica quotazione.

Naturalmente parliamo di beni come le materieprime sia agricole che non agricole, petrolio, gas naturale, alimenti quali il grano, il cacao, il caffè, la soia o il succo d’arancia, i metalli preziosi come oro, argento e rame.

La stagionalità del prezzo delle materie prime

Naturalmente essendo beni che esprimono il loro valore nelle loro qualità materiali esse sono impiegate nell’economia a seconda degli usi e delle modalità con le quali possono essere sfruttate.

Ognuna di esse segue quindi una sua ciclicità stagionale o legata ai cicli produttivi, a seconda dell’andamento dell’industria e del rapporto tra domanda e offerta. Una commodity come il grano, ma in generale tutte quelle relative all’industria alimentare, prima di poter essere un bene scambiabile sui mercati, attraversa distinte fasi produttive (il periodo della semina, della maturazione, del raccolto) in un ciclo naturale e prevedibile la cui disponibilità si riflette sui prezzi durante tutto l’arco dell’anno.

Allo stesso modo una fonte energetica come il petrolio, potrà essere influenzata sia dai cicli stagionali, come ad esempio il suo impiego per la fornitura di energia elettrica per il riscaldamento durante i periodi freddi dell’anno, oppure dai cicli produttivi, per esempio le scorte di carburante che il settore dell’aviazione utilizza nella stagione turistica.

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I cicli economici e i cicli di prezzo

È possibile individuare una stagionalità, intesa come ciclo, per ogni materia prima, influenzata da uno o più fattori, in base ai suoi caratteri fondamentali. Dal punto di vista del trading possiamo definire la stagionalità come una finestra temporale, dove un mercato mostra una tendenza sistematica a muoversi in una certa direzione.

Questo fattore può essere un grande vantaggio per un trader in grado di associare le variazioni di prezzo ai fattori ai quali ogni commodity è correlata, essendo possibile anticipare così la propria operatività con un trading plan specifico per ogni strumento, il quale una volta determinati i fattori dal quale dipendono i movimenti di prezzo delle materie prime, può riservare ottimi spunti operativi, validi e ripetibili semplicemente finché esse manterranno il loro valore per l’economia, continuando a essere richiesti e scambiati.

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Usare il COT report per il trading sulle commodities

Il COT è un documento ufficiale pubblicato settimanalmente dalla Commodity Futures Trading Commission, una sezione del governo americano che si occupa in generale della verifica e della regolamentazione del mercato dei future, scambiati negli Stati Uniti. Il report Commitment of Traders in particolare fornisce il dato sulle posizioni e i volumi ancora a mercato, dando un quadro chiaro del sentiment e del potenziale interesse che le principali categorie di istituzioni e operatori finanziari, hanno sui diversi mercati dove vengono utilizzati i future, compresi quindi quelli delle materie prime.

Il vantaggio di utilizzare il COT è quello di conoscere precisamente i dati sui volumi effettivamente presenti per ogni singola materia prima, così come anche la posizione in acquisto e in vendita e più nel dettaglio la tipologia di investitore presente a mercato. Il lato negativo o meglio il limite del COT è quello di non poter essere usato per avvantaggiarsi nel trading intraday, in quanto il dato si riferisce alla settimana precedente. Esso può comunque fornire buone indicazioni nel caso la nostra strategia preveda l’analisi dei volumi e delle quotazioni su base settimanale, quindi in un’ottica a lungo termine.

Quali informazioni posso verificare sul COT report?

Verificare le informazioni presenti sul Commitment of Traders è relativamente semplice, il loro impiego è ampio ma riferibile essenzialmente all’osservazione dei dati sulla presenza di tre tipologie di operatori presenti a mercato. In questo modo è possibile conoscere i volumi che stanno sostenendo la tendenza e la sua potenziale durata, nonché quindi una sua potenziale inversione. Infatti ogni compagine a mercato è divisa in base ai suoi interessi rispetto all’asset di riferimento.

Commercial traders

Sono operatori legati da interessi materiali di natura non speculativa, rispetto al sottostante del future. Solitamente essi acquistano o vendono in base a una strategia di copertura dal rischio e in relazione alle aspettative sugli agli andamenti ciclici, in base alle variazioni di prezzo che essi si aspettano nei mesi futuri. Essi tendono a entrare a mercato anticipando le tendenze, senza occuparsi particolarmente di avere un timing preciso, in quanto mantengono generalmente a lungo le loro posizioni e orientano la loro attività come mezzo per proteggersi, per mezzo dell’acquisto dei future, dagli effetti della volatilità dei prezzi sulle materie prime. Essi hanno solitamente anche un vantaggio informativo, in quanto sono vicini agli interessi economici della materia prima o in generale dell’asset sul quale aprono una posizione, conoscendo più nel dettaglio l’andamento della domanda delle varie industrie coinvolte.

Non commercial traders

Rappresentano gli speculatori con grandi capitali a disposizione, come gli istituti finanziari, i fondi di investimento e in generale le società di gestione patrimoniale. Questa categoria di operatori utilizza il mercato come riserva di valore, al fine di aumentare le prestazioni di rendimento dei loro capitali. In generale essi operano più attivamente in un’ottica di medio termine, sfruttando grazie a sofisticate analisi volumetriche le oscillazioni di prezzo e la volatilità del mercato. Questi sono i trader con le capacità maggiori in termini di tempismo, che fanno ricorso alle strategie più rischiose, in quanto generalmente per mezzo delle loro analisi sono in grado di accumulare posizioni controtendenza, anticipando l’inversione dei prezzi, oppure innescare dei veri e propri picchi di volatilità, innescando una risposta del mercato, tramite la quale si avvantaggiano acquistando o vendendo agli estremi di prezzo, in base alla loro conoscenza degli ordini presenti su determinati livelli.

Non reportable positions

Rappresentano infine i trader retail, i piccoli speculatori come ad esempio i day traders. Le loro posizioni sono generalmente detenute sul breve termine e orientate a sfruttare le piccole variazioni di prezzo. Essi si trovano generalmente dalla parte sbagliata del mercato e fanno da controparte, nonostante i volumi limitati ma per via del loro alto numero, alle posizioni degli altri operatori a mercato.

Riuscendo a osservare i volumi e le posizioni di questa compagine siamo in grado di evidenziare la tendenza speculativa e la formazione di un interesse che la sostiene, in grado di determinare la sua conclusione, in quanto il loro orientamento è estremamente mutevole e spesso viene modificato dai rumors o dalle variazioni di prezzo, innescate dalla liquidazione delle posizioni dei Non commercial traders, o da posizioni innescate grazie all’uso combinato dei volumi, in grado di generare falsi breakout di prezzo.

Analisi dell’open interest

Quindi, attraverso l’analisi dell’open interest, ovvero la somma di tutte le operazioni rimaste aperte nel mercato, è possibile determinare la variazione dell’interesse sull’asset in acquisto o in vendita, da parte delle tre tipologie di traders, nonché la qualità dei volumi presenti a mercato e la durata potenziale della tendenza, osservabile ad esempio mettendo in relazione il mutamento della capacità che una certa quantità di volume è in grado di determinare sulle variazioni di prezzo.

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