Crude-oil, primi segnali di cedimento? Cosa aspettarsi a novembre

Analisi di medio lungo termine sul future del petrolio, i prezzi accennano qualche segnale di debolezza, che possa avvenire un’inversione nei prossimi tempi?

Petrolio estrazione

Il Crude-oil, come abbiamo potuto notare tutti, è in un’annata veramente spinta, che ha portato i prezzi su livelli che non raggiungeva dal 2014. Dal minimo di agosto, tra le altre cose, ha iniziato un periodo di ulteriore rialzo, senza mai guardarsi indietro che ha incrementato i prezzi di ben 24 dollari al barile, prendendo il minimo del 23 agosto in area 61 e il massimo del 25 ottobre in area 85, tutto questo con volatilità di giornata parecchio elevate, in cui in alcune sedute si sono toccati anche i 4 dollari di escursione giornaliera.

Nelle ultime sessioni però, il petrolio sembra iniziare ad accusare un po’ di stanchezza, che dopo la folle corsa rialzista ci sta debba prendersi una pausa e fare un ritracciamento tecnico, infatti le materie prime, generalmente, rispettano molto di più le logiche di storno ripartenza, pause e così via, cosa un pò assente purtroppo nei mercati azionari generalmente. Questi ultimi tentativi di inversione Crude-oil, ci hanno fatto mettere in preallarme, e a studiare bene i grafici, per trovare un ingresso consono che ci potesse fornire un’operazione di rilievo, in quanto a parer nostro, quando il petrolio inizierà a scendere è altamente probabile che possa fare dai massimi un’inversione fino al 20%.

Ingresso in vendita e scenari per l’operatività

In questa situazione dovremo dividere il nostro ingresso in 2 parti, perché non vogliamo farci scappare l’operazione, ma allo stesso tempo non vogliamo sovraccaricare l’esposizione nel primo punto di appoggio.  Partiamo con il primo livello di intervento, che sarà gli 83 dollari, qualora i prezzi raggiungessero questo punto, ci posizioniamo in vendita con la metà delle size che vogliamo investire per questa operazione. Successivamente avremo due scenari, il primo il mercato scende e quindi vediamo successivamente i target, mentre il secondo se i prezzi continuano a salire e raggiungono nuovamente l’area massimi intorno agli 85,50, eseguiamo la restante parte di size, completando il trade.

Lo stop loss lo mettiamo fisso perché comunque se sale vuol dire che veniamo eseguiti con tutto, e lo andremo a posizionare a 88, tenendo presente che sia nel caso abbiamo tutte le size, sia che ne abbiamo solo metà, se il trade ci va a favore di 2 dollari, spostiamo lo stop loss in pari e puntiamo agli obbiettivi. I target dell’operazione sono veramente di un certo spessore e sono il primo area 80, che dovremo portare a casa il gain solo se vediamo chiaramente i prezzi faticano a rompere, altrimenti possiamo stare tranquilli perché il vero obbiettivo è i 74, e una volta rotti gli 80 dollari è probabile che lo raggiunga in poche sessioni di trading, li possiamo accontentarci a parer nostro.

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