McDonald’s Italia, la rivoluzione degli ingredienti ha un nome: Dario Baroni

La nota catena di fast food ha avviato negli ultimi anni numerosi progetti per rendere efficiente e più moderna McDonald’s Italia.

fast food McDonald's
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L’innovazione del più celebre fast food nato nel 1955 in California è guidata nel nostro paese con il contributo di Dario Baroni, oggi amministratore delegato e Vice Presidente Brand & Customer Experience.

McDonald’s è particolarmente attenta all’efficienza del servizio, caratteristica che ha originato la catena di franchising, che conta oggi in Italia 615 ristoranti 390 McDrive e 485 McCafè. La continuità dell’esperienza dei consumatori in tutti i punti vendita, a prescindere dalla loro collocazione geografica è una delle chiavi del successo dell’azienda. A garantire l’immagine del marchio è Dario Baroni, un manager con un notevole curriculum, quinto nella lista dei migliori manager italiani stilata da Forbs.

Dario Baroni è nato a Pisa è laureato in ingegneria chimica. Baroni inizia la sua esperienza professionale in Procter & Gamble nel Marketing, nella Ricerca e Sviluppo e nelle Vendite, lavorando sia in Italia che all’estero. Prima di arrivare in McDonald’s nel 2016, è stato direttore del marketing per i consumatori di Vodafone Italia.

La multinazionale americana assume Baroni nel 2016 con il ruolo di direttore del settore marketing. Dati i risultati positivi e nel 2018 ha assunto la responsabilità dei ristoranti per l’area Sud Italia e nell’autunno del 2020 è stato nominato Vice Presidente con responsabilità su Strategia, Field Service, Marketing, Development e Construction.

La notevole esperienza accumulata in diverse branche del business di McDonald’s gli ha dato competenze trasversali, tali da vedersi assegnare la guida dell’azienda con la carica di amministratore delegato a partire dall’agosto del 2021.

Dario Baroni ha mostrato il merito della sua posizione avviando una serie di iniziative volte a riportare il marchio e i prodotti molto più vicini all’idea di ecologia e di qualità alimentare.

Le novità di McDonald’s all’insegna dell’ecologia e dell’efficienza

A partire dalla sensibilità per il consumatore, McDonald’s ha deciso in questi giorni di investire sulla creazione di un nuovo panino. Best Burger è il nuovo prodotto creato all’insegna dell’efficienza, sui quali l’azienda ha investito con oltre 70 mila ore di formazione per dipendenti. La novità assoluta del prodotto è innanzitutto il sistema di preparazione degli ingredienti. La rivoluzione riguarda tutti i panini del brand ed è comunicata con un focus particolare sul Big Mac, icona di McDonald’s. Il procedimento renderà più veloce tutte le fasi del processo, riducendo i tempi di attesa del 30%. Con il nuovo processo di preparazione verranno valorizzati la consistenza e il sapore di ogni elemento che compone il celebre panino.

Dal pane più morbido e caldo, alla lattuga ancora più fresca e croccante, all’hamburger più gustoso, fino alla cremosità della salsa, il consumatore verrà servito con un prodotto migliore ottimizzando i tempi di attesa. Questo segna un vero e proprio punto di svolta per la catena che è in grado di avere un notevole vantaggio competitivo.

Il frutto dell’esperienza e delle strategie di marketing maturate nella carriera di Dario Baroni aggiungono un altro tassello all’innovazione della catena di fast food. L’azienda che ha il suo quartier generale negli Stati Uniti, basa la sua espansione a livello globale sulla catena di franchising.

I requisiti per aprire un punto vendita McDonald’s

McDonald’s infatti permette di aprire un punto vendita affidandolo a chiunque abbia i requisiti necessari. I successi ottenuti in oltre 50 anni di storia sono basati sulla scelta delle persone giuste che hanno requisiti di esperienza, onorabilità e un capitale da investire.

Il candidato ideale è un professionista, con capacità di gestione del personale e leadership che abbia voglia di investire nel marchio e mettere a disposizione la propria esperienza imprenditoriale.

Il costo medio di un ristorante McDonald’s è di circa un milione di euro. A questo costo va aggiunto una commissione una tantum dell’importo massimo iva esclusa arriva a 45.000 e dipende dalla durata contrattuale. Il candidato deve dimostrare di possedere almeno il 25% del costo totale dell’investimento, mentre la parte potrà essere ottenuta tramite finanziamento. Il costo è comprensivo dell’acquisto dai fornitori autorizzati di attrezzature da cucina, arredi per la sala interna ed esterna, decori e insegne. Il contratto con McDonald’s ha una durata di 20 anni e l’azienda ottiene un guadagno che corrisponde al 5% delle vendite nette.

Una filiera più corta e prodotti tipici italiani negli ingredienti

La collaborazione del nostro paese con il colosso della ristorazione da modo al settore alimentare italiano di contribuire ai prodotti McDonald’s. Non solo per quanto riguarda la filiera agroalimentare, sempre più diretta in un ottica ecologica, ma anche l’introduzione di un ingrediente di eccellenza come il Parmigiano Reggiano.

Questa sinergia adesso vedrà il Parmigiano Reggiano presente nel McWrap e nell’insalata. Questo causerà un aumento sostanziale nell’utilizzo del noto formaggio italiano, il cui consumo arriverà fino a 440 tonnellate nel 2022.

L’impegno di McDonald’s con la filiera agroalimentare italiana prosegue con l’obiettivo di raggiungere standard alimentari più elevati contribuendo alla salute ma anche alla sostenibilità ambientale. Dario Baroni in qualità di amministratore delegato è attivo nel cercare il più possibile di contribuire all’azienda creando una sinergia con il Paese.

L’utilizzo di materie di prima di qualità crea molteplici vantaggi. Innanzitutto vengono promossi prodotti tipici DOP e IGP come la cipolla di Tropea e l’aceto balsamico. In secondo luogo, McDonald’s può cominciare a venire associata con un alimentazione più sana e di conseguenza i suoi prodotti saranno più riconoscibili dal consumatore italiano.

Infine, accorciando la filiera si riduce l’impatto ambientale, tanto che, dal 35% di prodotti made in Italy utilizzati McDonald’s oggi ne utilizza l’85%. I simboli della cultura gastronomica italiana possono supportare le piccole e medie imprese, che sfruttando il trend della rivoluzione verde rappresentano anche una rivoluzione culturale per la multinazionale USA.

In quest’ottica sono stati realizzati diversi progetti in Italia. Il più importante quello della certificazione della filiera della carne bovina ideato insieme a Coldiretti, all’Associazione Italiana Allevatori e Inalca, un’azienda italiana tra le maggiori produttrici di carne bovina in Europa.

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L’impegno di McDonald’s per l’ambiente

A ottobre 2021 McDonald’s ha fatto un passo avanti anche in senso prettamente ecologico. L’azienda ha annunciato l’obiettivo di arrivare ad annullare le emissioni inquinanti entro il 2050. Lo scrive il colosso del fast food sottolineando di aver già ridotto l’8,5% delle emissioni dovute alla rete di ristoranti e uffici, diminuendo contestualmente del 5,9% le emissioni della catena di approvvigionamento rispetto al 2015. McDonald’s si è impegnata inoltre nell’eliminazione del 90% della plastica monouso degli imballaggi in favore di materiali più sostenibili. L’obbiettivo della multinazionale è quello di usare solo materiali riciclabili o certificati entro il 2025.

L’impegno di McDonald’s per l’ambiente ha aperto un ulteriore collaborazione con un’azienda italiana. I ristoranti della catena saranno infatti dotati di colonnine per la ricarica delle auto elettriche grazie a una collaborazione avviata con Enel X. La società parte del Gruppo Enel fornisce prodotti e servizi innovativi per la trasformazione energetica a livello domestico, cittadino e industriale, in un’ottica di sviluppo sostenibile.

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