Il decreto aiuti bis ha introdotto una serie di novità per i benefit e il welfare aziendale

Grazie al decreto Aiuti-bis il governo mette a disposizione nuove risorse in termini di benefici economici per le aziende e i lavoratori.

L’Agenzia delle Entrate fornisce una serie di chiarimenti sui fringe benefit. Questi riguardano la possibilità che i propri dipendenti possano essere retribuiti in parte in natura.

Decreto aiuti; cosa prevedono i bonus e gli investimenti del nuovo pacchetto

Queste retribuzioni regolate dall’articolo 51 del Testo Unico Imposte sui Redditi sono disponibili sotto forma di buoni pasto, ma anche beni e servizi dedicati al dipendente quali ad esempio: l’assistenza sanitaria; polizze assicurative; concessione di prestiti; acquisti di azioni societarie e alloggi gratuiti.

In questo contesto il Decreto aiuti bis ha introdotto una serie di novità includendo tra i fringe benefit anche le spese per il pagamento delle utenze domestiche. In un periodo di rincaro delle materie prime il dipendente può così beneficiare di uno sgravo di spesa i cui costi energetici sono oggi assimilabili al rimborso spese per viaggi di lavoro.

Si tratta naturalmente di una misura dovuta al periodo eccezionale; la nuova prospettiva è quella di poter favorire il reddito netto con sconti sulle utenze domestiche relative a immobili a uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari. La nuova disciplina comprende anche le utenze degli immobili non adibiti a residenza o domicilio.

Quali benefit sono erogabili ai dipendenti senza pagare le imposte?

Rientrano tra i fringe benefit che sono erogabili anche individualmente i beni ceduti e i servizi prestati al coniuge del lavoratore o ai familiari, indicati nell’articolo 12 del TUIR. Oltre questi i beni e i servizi per i quali venga attribuito il diritto di ottenerli da terzi.

Un’altra novità in relazione all’anno di imposta 2022 del Decreto Aiuti Bis, è l’importo; più che raddoppiato del limite dei benefici erogati esenti da imposte. Questi passano dai 258 euro ai 600 attuali. In queste somme si considerano quelle percepite entro il 12 gennaio del periodo di imposta successivo, in questo caso il 2023. L’Agenzia delle entrate precisa che possono riferirsi anche a fatture che saranno emesse nell’anno 2023 purché riguardino consumi effettuati nel corrente anno.

I benefit per le utenze domestiche riguardano servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e gas naturale, oltre a questo il Governo include alla soglia dei 600 euro esentasse i 200 euro carburante. Il bonus benzina è stato introdotto con il Decreto Energia e viene assegnato ai lavorati dipendenti per l’acquisto di carburante; si tratta di un totale esentasse di 200 euro e una validità ai fini dell’esenzione valida come per i precedenti benefit menzionati.

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