Decreto Aiuti bis proroga la tutela delle fasce più deboli contro il prezzo dell’energia, i dettagli

Dalla fine del 31 ottobre 2022 il decreto Aiuti bis proroga la tutela delle fasce più deboli contro gli aumenti dei costi energetici.

La norma ha effetto fino al 30 aprile 2023 ed è anche parzialmente retroattiva. Consentirà sconti in bolletta e agevolazioni dal punto vista della tutela contrattuale.

Decreto aiuti; cosa prevedono i bonus e gli investimenti del nuovo pacchetto

Contro il caro bollette c’è un ventaglio di interventi approvati dal Governo lo scorso 4 agosto che non faranno mancare il sostegno alle famiglie. In particolare, sono cinque gli interventi più importanti per calmierare l’aumento dei prezzi delle materie prime energetiche. Vengono aumentati i fondi che salgono da 3 a 5 miliardi per attutire l’aumento dei costi in bolletta di gas ed elettricità.

Il primo di questi interventi prevede la proroga dell’annullamento degli oneri generali di sistema per tutte le utenze domestiche con potenza fino a 16,5 kW. Rimane inalterato anche l’intervento sull’Iva ridotta dal 10 e 22% al 5%. Nel complesso si tratta di sostegni che detraggono i costi alla fonte per luce e gas.

In maniera diversa vengono sostenute le spese delle famiglie tramite un bonus sociale

Il decreto Aiuti bis rafforza il bonus anche per gli ultimi tre mesi del 2022. L’obbiettivo è contenere la variazione dei prezzi rispetto al trimestre precedente. Si tratta di un’iniziativa che comprende tutti i nuclei famigliari con Isee fino a 12 mila euro o con almeno quattro figli a carico e Isee fino a 20 mila. Oltre il requisito Isee si può ottenere il bonus e la detrazione dei costi della sola elettricità per disagio fisico. Non ci sono vincoli reddituali e si rivolge ai clienti domestici che si trovano in gravi condizioni di salute e usano apparecchiature elettromedicali indicate dal ministero della Salute.

Per tutelare i clienti dai cambiamenti sui costi della fornitura sono sospese fino al 31 ottobre le modifiche unilaterali dei contratti da parte delle società fornitrici. L’utente si era infatti ritrovato nelle ultime settimane a fare i conti con modifiche unilaterali e tariffe che prevedevano tra settembre od ottobre aumentati spesso maggiori del 300%.

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