Che diritti ha una badante dopo la morte dell’assistito? La Legge parla chiaro

A seguito della morte dell’assistito, può una badante maturare il riconoscimento di alcuni diritti? Le Legge in merito parla molto chiaro: ecco cosa è previsto in questo particolare caso. 

Sono numerose le famiglie che, per far fronte alle necessità assistenziali di un anziano in necessità, decidono di assumere una badante. Una scelta che può essere davvero utile alla qualità di vita dell’assistito: esse, infatti, non solo lo accompagnano nella vita quotidiana, ma possono offrire anche un valido supporto durante la notte.

diritti badante

Al momento della morte dell’anziano assistito, tuttavia, non di rado nascono tediose controversie legali tra la badante che invoca alcuni diritti e la famiglia che l’ha assunta. In questo caso, dunque, viene da chiedersi: quali sono i diritti di una badante alla morte dell’assistito e cosa prevede la Legge a riguardo?

La risposta non è semplice e dipende sempre dal tipo di accordo stipulato. Facciamo maggiore chiarezza sulla questione.

Badante: i diritti che gli offre la Legge a seguito della morte dell’assistito

Le badanti che entrano a far parte di una famiglia spesso lo fanno per prendersi cura di un membro in stato di necessità: molto spesso. tali attenzioni sono rivolte ad un componente anziano del nucleo familiare. Esse, dopo tempo, diventano a tutti gli effetti dei membri della famiglia, specie per quanto riguarda la sfera affettiva: tuttavia, sono costrette a dover lasciare il lavoro a seguito della morte dell’assistito. 

La Legge italiana, infatti, prevede che a seguito della morte dell’assistito, ad una badante spettino numerosi diritti quali, ad esempio, un trattamento di liquidazione Tfr e un preavviso qualora, invece, la lavoratrice o il lavoratore siano conviventi con il defunto. 

Inoltre, alla morte dell’assistito, chi se ne prendeva cura per lavoro ha diritto ad avere i ratei della tredicesima maturata, la liquidazione delle ferie e quella dei permessi maturati ma non ancora goduti. Più particolare, invece, è la questione che riguarda la liquidazione e il preavviso.

Liquidazione Tfr e preavviso in caso di convivenza: tutto quello che c’è da sapere

Per quanto riguarda, invece, la liquidazione Tfr, bisogna specificare che, con la morte dell’assistito, termina anche il contratto di lavoro della badante dato che non ci sono più le necessità assistenziali. Ovviamente, tutto ciò sempre a meno che la sua presenza non sia ancora necessaria a causa dell’insorgere di un nuovo bisogno del nucleo familiare.

Anche in questo caso, dunque, a seguito della cessazione del rapporto di lavoro, dovrà essere riconosciuto al lavoratore la somma di Tfr maturata fino al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Come calcolare il Tfr per una badante? Bisognerà si calcola sommare le retribuzioni dell’intero anno e poi dividere il risultato per il coefficiente 13,5.

Infine, bisogna sottolineare che quando la badante è convivente, la famiglia che l’ha assunta dovrà, per Legge, garantirgli il diritto di abitare la casa dove viveva con l’assistito per il tempo necessario alla ricerca di una nuova sistemazione.

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