Conoscere i trend globali per diversificare il portafoglio di investimenti

L’Ocse prevede per quest’anno una crescita mondiale che sarà in media superiore al 5%. Sono vari i fattori a cui fare attenzione, sui quali sono orientate le aspettative di crescita economica delle maggiori economie. 

investimenti bilanciati

Cina e India saranno i paesi che registreranno il più alto livello di espansione economica rispetto la media dei paesi economicamente più sviluppati. L’accelerazione della ripresa economica dovuta alle politiche economiche espansive e al risparmio accumulato dalle famiglie durante i lockdown, ha avuto un impatto significativo sui rendimenti azionari del primo trimestre. Le aspettative degli analisti sono state surclassate dalla crescita del valore di indici quali lo S&P 500 passato dai 3940 dollari della seconda settimana di marzo ai 4226 dollari attuali, e dell’indice STOXX Europe 600 che nello stesso periodo è passato dai 42 euro ai 45,6, con un incremento rispettivamente del 7,35 e del 9%.

L’ascesa degli indici azionari, relativi soprattutto alla crescita delle quotazioni di quelle aziende in cui i timori dei fermi produttivi avevano causato le maggiori incertezze, è ulteriormente sostenuta dalle crescenti preoccupazioni per un aumento strutturale dell’inflazione, con il conseguente mutamento dell’avversione al rischio che ha visto preferire a fronte di maggiori rischi rendimenti in grado di compensare abbondantemente la svalutazione della moneta. Tra questi, in particolare, la penuria di materie prime in grado di rallentare la produzione, incidendo su prezzi e catene di approvvigionamento, affiancate dagli squilibri e delle incertezze del mercato del lavoro.

Diversificare i propri investimenti puntando su Cina e India?

Attualmente la situazione sembra condizionata dalla possibilità di un aumento dei costi di produzione, percepiti ancora come transitori e compensati dalle generali riaperture e aumento dei consumi. A questo punto è già ora possibile puntare su mercati emergenti, diversificando rispetto al raggiungimento del potenziale delle aspettative di crescita di Europa e Stati Uniti, arrivati probabilmente al loro apice e scontate sui rispettivi indici azionari. L’enorme aumento della produttività, la disponibilità di capitali economici e umani e la domanda del mercato interno stanno aiutando a portare la Cina fuori dalla crisi. La prima a essere colpita e anche la prima a riuscire a mobilitare le sue risorse per recuperare una crescita economica che sembra ancora avere il potenziale, sul lungo periodo, di un’economia emergente, con i vantaggi di un paese sempre più vicino alla modernità occidentale.

Di contro, l’India sarà forse uno degli ultimi paesi asiatici a vedere gli effetti della ripresa, mantenendo una crescita che rallentava già prima della crisi sanitaria, con il 2019 che aveva toccato i valori minimi di crescita negli ultimi sei anni, aggravati nel 2020 dalla lentezza nella risposta rispetto agli altri paesi asiatici, dovuta in gran parte all’assenza di infrastrutture e personale medico ospedaliero adeguato. In secondo luogo l’economia, fortemente dipendente dalle importazioni, è stata limitata dalla scarsità di beni come l’elettronica e i prodotti farmaceutici da cui dipende per quasi il 70%. Nonostante l’India abbia ancora un grande potenziale di crescita dovuto soprattutto a un ottimo sviluppo demografico, le insolvenze delle imprese nel 2020 potranno aumentare del 75% rispetto al 2019 e rischiano insieme agli altri fattori di ritardare la ripresa.

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Quali sono le aziende in grado di performare meglio nello scenario attuale?

Le aziende in grado di crescere in questo scenario sono quelle, già solide prima della crisi, che hanno delocalizzato in questi paesi dove il PIL pro capite ha ancora un ampio margine di sviluppo.  Tra quelle in grado di performare in questo momento vi sono quelle legate al comparto dell’e-commerce, dei servizi finanziari, della cosmesi, con particolare attenzione per quello tecnologico, digitale e informatico.

Le prestazioni sempre più elevate, il machine learning, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, avvantaggeranno le società che sviluppano software e componentistica hardware, puntando la propria attenzione a quelle che investono in ricerca e sviluppo, settore dove in questo momento, nell’economia cinese, si investono 616 miliardi di dollari, con un vantaggio anche rispetto alle controparti europee e USA.

Come individuare i trend della crescita globale?

I trend globali potrebbero essere arrivati a una particolare congiuntura che potrà mostrare i suoi punti di svolta in coincidenza ai mutamenti delle principali economie coinvolte, come Stati Uniti, Cina e Unione Europea e delle caratteristiche chiave delle loro economie. Per quanto riguarda quelle che sono le tendenze chiave in atto nell’economia degli Stati Uniti, si rivelano principalmente l’accelerazione dell’apprezzamento del suo mercato immobiliare, con un aumento sia nel costo degli affitti che nel valore degli immobili. Questo è a sua volta amplificato dall’espansione del credito che ha dato nuovo impulso al ciclo finanziario, che dovrà essere osservato nell’ottica di poterne ampiamente valutare la sua massima espressione e l’inizio del suo declino.

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Allo stesso modo è possibile la osservare la forza relativa delle divise nazionali in particolare il cambio Eur/Usd, con un’ottica di stabilire quale sia l’impatto delle politiche monetarie e fiscali delle banche centrali nazionali e di conseguenza i loro effetti sull’economia reale e sulla capacità di riprendersi dalla crisi economica. Il dollaro USA dovrebbe performare coerentemente a un maggiore rafforzamento della sua economia apprezzandosi rispetto all’Euro.

La sinergia del mercato cinese è fondamentale per il sostegno alla crescita economica

La sinergia del mercato cinese è fondamentale per il sostegno alla crescita economica di Europa e Stati Uniti. In questo periodo esso sembra affrontare qualche difficoltà dovuta alle suo politiche interne e alle divergenze commerciali e legislative con gli Stati Uniti. Se l’economia cinese dovesse cominciare ad avviare nuove politiche isolazioniste, potremmo essere vicini all’apice del suo ciclo economico. Un ulteriore fattore da tenere in considerazione in questo senso è la perdita potenziale del suo prestigio internazionale, dovuto al mancato rispetto delle politiche ambientali e della decarbonizzazione della sua economia, o al contrario in un’ottica ecologista, la messa in opera di mutamenti importanti nel settore industriale con una riduzione nell’uso delle materie prime come vetro, cemento, alluminio e acciaio che potrebbero sul medio termine diminuire il rendimento di una parte importante della sua economia.

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Nel mercato interno le autorità cinesi stanno cercando di gestire la crescita dei prezzi nel mercato immobiliare, da anni sotto l’occhio critico degli osservatori internazionali che ne preannunciano il tracollo, nonché il restringimento del credito, al fine di garantire con un ritiro graduale del sostegno economico governativo, l’efficacia delle misure. In questo senso sarà possibile osservare sempre in un’ottica di protezione del portafoglio, la variazione nei prezzi delle materie prime e delle valute dei mercati emergenti, correlati con le dinamiche e la forza del mercato interno cinese. Nel breve termine, con l’obiettivo di recupero e di stabilizzazione dell’economia internazionale, è possibile prendere in considerazione gli effetti dell’inflazione e lo squilibrio della domanda su alcune commodity alimentari come carne di maiale, mais e soia, aumentate rispettivamente del 106%, 105% e 86%, che dovrebbero vedere i loro valori rientrare verso livelli di prezzo precedenti l’inizio delle politiche economiche espansive.

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