Forex: il mercato dei cambi e gli indicatori macroeconomici a cui fare attenzione

Nel mercato, come nella società umana, di cui esso è uno specchio, seppur con tutte le sue complessità esistono delle variabili macroeconomiche con il quale gli attori finanziari pesano l’effetto e il ritorno dei loro investimenti.

Il dato macroeconomico è un benchmark, valore di riferimento, che necessariamente contestualizza le nostre aspettative a quelle dell’economia reale. Quali sono le realtà più importanti nel mercato dei cambi?

L’Euro ha esordito nei mercati finanziari nel 1999 come moneta scambiata solo elettronicamente fino 2002, quando è diventata la moneta ufficiale dell’Euro zona che era allora rappresentata da 12 paesi. L’introduzione della moneta unica ha avuto principalmente due scopi: facilitare il commercio tra gli stati membri e aumentare l’importanza economica dell’area Euro nel mondo, creando un’unica entità che avesse più potere di negoziazione rispetto ai singoli stati, troppo piccoli e carenti di risorse per poter competere con il resto del mondo in modo efficiente.

Storicamente il mercato azionario e obbligazionario statunitense è stato quello più capace, viste le sue dimensioni, il suo consolidamento e i suoi ottimi ritorni, ad attirare la maggiore quantità di capitali stranieri. C’è stato perciò un flusso d’investimenti in entrata molto importante, per i quali di conseguenza le monete straniere sono state cambiate in dollari al fine di poter comprare strumenti finanziari americani. Questo ha fatto sì che circa i due terzi degli investimenti mondiali, non americani, siano in asset prezzati in dollari. Anche le materie prime sono prezzate in dollari e quindi anch’esse hanno una relazione inversa con il dollaro. Considerando il ruolo dominante dell’economia americana, è facile intuire come fluttuazioni negli indici macroeconomici, abbiano un impatto molto significativo sugli scambi commerciali e sulle altre valute coinvolte.

È la Germania invece all’interno dell’Euro zona, ad avere un peso economico determinante. Come la più grande economia della zona Euro, la Germania è responsabile per circa un quarto del totale del suo PIL. Di conseguenza la salute dell’economia tedesca è un indicatore significativo per la salute economica della zona euro nel suo complesso.

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I principali indicatori economici da tenere sott’occhio

Questi sono i dati macro più importanti rilasciati in genere con scadenze regolari, a cui fare attenzione (qui il nostro l’approfondimento):

  • Nonfarm Payrolls
  • Interest rate (FOMC)
  • CPI
  • Retail Sales
  • PPI
  • New Home Sales
  • Existing Home Sales
  • Durable Goods Orders
  • GDP (PIL)

Quali sono i momenti per tradare l’euro dollaro?

I momenti della giornata in cui la coppia eur/usd offre maggiori opportunità di trading sono durante la sessione europea dalle otto (8:00) alle cinque (17:00) ora italiana. Generalmente assistiamo a dei cicli orari in cui la volatilità raggiunge il suo culmine per poi calare verso la fine della sessione giornaliera, eccoli in breve:

  • Dalle ore 7.00 alle ore 12.30: iniziano ad affluire i volumi e il mercato prende una direzione
  • Dalle ore 12.30 alle ore 14: i movimenti di mercato si calmano per la pausa pranzo
  • Dalle ore 14 alle ore 16: solitamente il trading è frenetico a causa della forte volatilità causata dall’apertura dei mercati americani e dalle notizie riguardanti gli Stati Uniti rilasciate in questa fascia oraria
  • Dalle ore 16 alle ore 17.30: si vedono solitamente movimenti importanti causati da prese di profitto o riposizionamenti repentini prima che la sessione europea abbia termine.
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