Grandi novità per i permessi 104: addio alla figura del referente unico, cosa vuol dire

Sono in arrivo delle grandi novità per i permessi 104 che, attualmente, prevedono la figura del referente unico per l’assistenza dello stesso disabile.

Non è ancora ufficiale, ma potrebbero arrivare importanti novità che riguardano i permessi per la Legge 104. Questi sono concessi ai familiari che assistono un parente disabile e per i quali potrebbe arrivare lo stop all’obbligo del referente unico.

Grandi novità per i permessi 104: addio alla figura del referente unico

Attualmente il parente lavoratore, che assiste un familiare disabile, ha la possibilità di beneficiare di tre giorni al mese di permesso retribuito. Questi sono giustificati nell’ambito dell’assistenza che il lavoratore offre al familiare affetto da disabilità.

Al momento è prevista la regola del cosiddetto referente unico, secondo la quale i permessi retribuiti concessi dalla Legge 104 possono essere riconosciuti ad un unico lavoratore per l’assistenza del familiare disabile.

Tuttavia, c’è un decreto legislativo che attualmente al vaglio del Parlamento che prevede di eliminare quest’obbligo per permettere un’equilibrata condivisione dei compiti relativi alla cura dei familiari.

In effetti, l’eliminazione della figura del referente unico avverrebbe sulla base di un recepimento alla direttiva Europea numero 1158 del 2019.

Grandi novità per i permessi 104: di cosa si tratta

I permessi retribuiti concessi dalla Legge 104 prevedono che il familiare che si prende cura di un parente con disabilità abbia diritto a tre giorni al mese per assistere il disabile.

I permessi 104 possono essere richiesti al proprio datore di lavoro, il quale non ha la possibilità di opporsi. L’assenza dal lavoro prevede che il trattamento retributivo e contributivo resti invariato.

La legge mette a disposizione fino a 3 giorni al mese, che possono essere fruiti anche in ore (dilazionate nel corso dei 30 giorni).

Hanno la possibilità di beneficiare dei permessi 104 i seguenti soggetti:

  • I genitori, anche adottivi o affidatari, di figli disabili gravi
  • Il coniuge, l’unito civilmente, il convivente di fatto, i parenti e gli affini entro il terzo grado di familiari disabili in situazione di gravità.

Per quanto riguarda quest’ultimo punto, bisogna ricordare che il diritto ad assistere il disabile è esteso ai parenti o agli affini di terzo grado solo se tutti gli altri aventi diritto (coniuge, genitore, unito civilmente e convivente di fatto) abbiano più di 65 anni di età o siano anche loro affetti da patologie invalidanti o siano deceduti.

Cosa cambia con l’abolizione del referente unico

I permessi retribuiti concessi dalla Legge 104 possono essere fruiti solo da un unico lavoratore, che si occupa dell’assistenza di una persona cara disabile.

La legge prevede un’eccezione per i genitori, anche adottivi, di figli disabili. In questo caso, è riconosciuta la possibilità di godere dei permessi 104 per entrambi i genitori in maniera alternata.

Di fatto, legge stabilisce che nel giorno in cui un genitore fruisce dei permessi 104, il diritto non è riconosciuto anche all’altro genitore.

In seguito ad una direttiva Europea del 2019, il Parlamento sta vagliando un decreto legislativo che punta ad abolire la figura del referente unico.

Lo scopo di questo cambiamento riguarda la volontà di permettere una più equilibrata condivisione dei compiti di cura tra familiari. In questo modo, più lavoratori hanno la possibilità di beneficiare dei permessi 104, per offrire le loro cure al familiare affetto da disabilità.

Resta fermo il divieto di godere contemporaneamente del suddetto diritto. In sostanza, non è possibile che, nello stesso giorno, due familiari fruiscono del permesso.

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