La guerra brucia tutto, le stime per l’Italia vanno a ribasso: cosa sta succedendo e perché bisogna preoccuparsi

Prima della guerra in Ucraina le previsioni UE sulla crescita del Pil per il 2022 erano piuttosto rassicuranti e tutto faceva pensare a nuovo slancio negli anni per il nostro Paese. Oggi le stime per l’Italia vanno a ribasso.

In pochi mesi il quadro è completamente cambiato. Le nuove condizioni internazionali fanno si che le nuove prospettive si scontino sul Pil.

le stime per l'Italia vanno a ribasso: cosa sta succedendo

Il risultato è che la Commissione Europea, nelle previsioni di primavera abbassa le stime di crescita al 2,7% contro il precedente 4%. Lo Spring 2022 Economic Forecast sconta così l’aumento del costo delle materie prime, l’energia e l’inflazione. Nonostante i dati sconfortanti la crescita rimane comune positiva almeno fino a tutto il 2023. A condizioni invariate quindi l’attenzione rimane alta senza tuttavia scadere in scenari recessivi.

La stagflazione rimane un pericolo reale ma l’inflazione ha contribuito a compensare positivamente il deficit italiano. Il rapporto tra Pil e debito è visto in calo dal 150,8% al 147,9% per chiudere l’anno al 146,8%. Sulle prospettive dell’Italia, pesa in particolare il fatto di essere fra i maggiori importatori di gas russo. Si attende un impatto positivo dalla ripresa del turismo post Covid, che però difficilmente tornerà ai livelli pre crisi prima del 2023.

Per Paolo Gentiloni, l’Italia ha spazio di manovra in termini di bilancio a patto che l’Europa contribuisca con politiche fiscali meno stringenti; nel dettaglio la sospensione delle regole di bilancio al 3% invocate anche dal premier Mario Draghi.

Le stime per l’Italia: quanto è costata fin’ora l’inflazione in termini assoluti

L’inflazione in Italia arriva al 6% ma non ci sono ad Aprile nuove crescite soprattutto per la riduzione dell’impatto dei prezzi dell’energia. Una dinamica imputabile per lo più all’inclusione del bonus per elettricità e gas nel calcolo degli indici dei prezzi al consumo. Escluse invece le componenti energetiche l’inflazione passa dal +2,5% a +2,9%.

L’inflazione, dice il Codacons, si conferma su livelli elevatissimi con prezzi al dettaglio che registrano la cresciuta più sostenuta dal 1990. Il peso medio in termini assoluti per una famiglia con due figli è pari poco meno di 2.400 euro annui. A parte il costo calmierato e i rimborsi su bollette e carburanti gli altri beni e servizi dagli alimentari ai trasporti, continuano a registrare incrementi su base annua.

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