In arrivo bonus in busta paga per tutti, aiuti alle imprese, bonus sociale e proroga accise

Decreto aiuti; cosa prevedono i bonus e gli investimenti del nuovo pacchetto d’emergenza per le famiglie e le imprese illustrato oggi dal Premier Mario Draghi.

Sindacati a Palazzo Chigi per discutere del Decreto Aiuti. I segretari generali delle maggiori confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil concorrono al nuovo provvedimento.

Decreto aiuti; cosa prevedono i bonus e gli investimenti del nuovo pacchetto

L’incontro portato avanti fino a questo pomeriggio ha affrontato i nodi cruciali, che negli ultimi tempi hanno più influito negativamente sul reddito degli italiani. Il primo di questi è l’eventuale proroga del tetto al prezzo dei carburanti tramite il taglio delle accise. Questo viene esteso anche al metano di cui è annullata l’accisa e ridotta l’iva al 5%. Un risparmio di 30 centesimi per entrambi i carburanti fino a giugno a cui si affianca un possibile sostegno alle spese di viaggio per i pendolari.

In secondo luogo, si lavora per incrementare le risorse economiche destinati a compensare l’aumento dei costi energetici. Il governo potrebbe mettere sul piatto un miliardo e mezzo in più, portando la dotazione fino ai 7,5 miliardi.

Per compensare invece l’inflazione che ha ridotto la capacità di spesa degli italiani ci sono due proposte: un bonus una tantum di 200 euro nella prossima busta paga o il rafforzamento della riduzione delle imposte dello 0,8% per i redditi fino a 35mila euro per tutto il 2022.

In arrivo bonus in busta paga per tutti e aiuti alle imprese entro le risorse limitate fino a 7 miliardi di euro

Al momento l’esecutivo non ha escluso la possibilità di uno scostamento di bilancio. Diversamente dall’Unione europea può finalmente arrivare un piano di emergenza per l’energia che darà modo a tutti i paesi di far fronte alla situazione attuale.

In questo senso per accelerare l’indipendenza dalle fonti fossili e la sicurezza energetica dell’Italia sarà semplificato l’iter per la produzione di eolico e fotovoltaico. Oltre a questo sono previsti investimenti per realizzare rigassificatori galleggianti oltre le 12miglia nautiche e impianti fissi a terra, rendendo effettiva l’autonomia dal gas russo.

Tutto ciò dipenderà non tanto dalla volontà politica dall’entità dei finanziamenti che il Governo riuscirà a mettere insieme per finanziare la realizzazione di aiuti e progetti. Per ora i ragionamenti si fanno sono su un livello di intervento tra i 6 e i 7 miliardi. Una parte di questi pari a un fondo di 200 milioni di euro è destinato alle imprese italiane correlate con Ucraina e Russa che hanno subito danni economici dalla guerra in corso. Sempre in questo senso avranno invece un’agevolazione, grazie a una serie di semplificazioni, quelle che effettueranno investimenti oltre i 50 milioni di euro in produzioni strategiche.

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