Invalidità civile: un disturbo molto comune può dare accesso ad un assegno mensile e ai benefici della legge 104

In Italia oltre 15 milioni di cittadini soffrono di mal di schiena. Si tratta di una patologia che può dare accesso all’invalidità civile.

Il mal di schiena è una patologia molto comune, che in alcuni casi può avere effetti invalidanti. Molti pazienti non sanno di avere diritto ad agevolazioni e benefici, ma anche al riconoscimento di una percentuale invalidità.

Invalidità civile
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Secondo alcuni dati, almeno 15 milioni di persone in Italia soffrono di disturbi legati al mal di schiena. Si tratta di una delle patologie più frequenti, che caratterizza un po’ tutti i paesi industrializzati. È una delle cause più conosciute di infermità lavorativa e di disabilità di sotto di 45 anni.

Quelli appena citati sono dati davvero interessanti, che offrono un’idea di quali siano i costi, relativi a questa patologia, che gravano sul servizio sanitario nazionale.

A quanto pare, i sistemi sanitari dei paesi europei affrontano costi pari a 300 miliardi di euro all’anno a causa del mal di schiena dei cittadini. Si tratta di un valore estremamente alto, che rappresenta circa due o tre punti del prodotto interno lordo di ogni singolo Stato.

Invalidità civile: il mal di schiena è una delle patologie più comuni di infermità lavorativa

I costi che servizi sanitari europei affrontano a causa del mal di schiena dei loro cittadini sono davvero elevati. Come abbiamo visto si tratta di cifre esorbitanti, che impattano notevolmente su ogni Stato.

Inoltre, questa patologia è anche causa di almeno 50% delle assenze dal lavoro.

Secondo una ricerca scientifica, circa il 15% delle persone che soffrono di mal di schiena si assenta dal lavoro per oltre un mese nell’arco dell’anno.

Quando si parla di mal di schiena, però, si fa riferimento a diverse tipologie e disturbi. Di fatto, il mal di schiena può essere causato da:

  • Lombalgia
  • Discopatie
  • Stenosi
  • Ernia del disco lombare.

Ma l’elenco, in realtà, è molto più lungo e comprende anche:

  • sciatalgia;
  • ernia del disco;
  • osteocondrosi;
  • osteoartrite;
  • radicolopatia;
  • artrite;
  • spondilite anchilosante;
  • artrite psoriasica;
  • artritereumatoide;
  • spondolistesi;
  • scoliosi;
  • artrite idiopatica giovanile;
  • insufficienza renale;
  • stenosi spinale;
  • mieloma multiplo.

Cause e conseguenze del mal di schiena

La maggior parte i disturbi legati al mal di schiena colpiscono le persone in una fascia di età molto ampia, che va dai 20 ai 50 anni. E non a caso, si tratta di una fascia d’età che è nel pieno dell’attività lavorativa. Per questo motivo, i mal di schiena sono causa di enormi problemi dal punto di vista socio sanitario ed economico.

Purtroppo negli ultimi anni si sta assistendo ad un preoccupante aumento dell’incidenza di mal di schiena anche tra gli adolescenti. Il motivo di tale disturbo è legato ad uno stile di vita eccessivamente sedentario che incide sulla postura.

Per comprendere meglio l’estensione del problema basta pensare che per alleviare il dolore, a cui molte persone sono sottoposte costantemente, in Italia, vengono svolti circa 50 mila interventi chirurgici.

Insomma, è evidente che le patologie che sono alla base del mal di schiena hanno un’incidenza negativa sulla qualità della vita di chi ne soffre.

L’aumento di questa patologia è sicuramente legata ad uno stile di vita sedentario che ha conseguenze piuttosto gravi sui dischi vertebrali, sulle articolazioni e sulla colonna vertebrale, in genere.

Condurre uno stile di vita sedentario ha incrementato anche l’insorgenza di patologie degenerative, che possono peggiorare fino all’invalidità.

Percentuali di invalidità civile

Per quanto riguarda il riconoscimento delle percentuali di invalidità civile collegate alle patologie che sono alla base del mal di schiena, queste malattie sono state inserite all’interno delle tabelle ministeriali. Tali tabelle fanno riferimento alle patologie che riguardano l’apparato osteoarticolare e locomotore.

Affinché, tali patologie siano riconosciute come invalidanti è necessario presentarsi di fronte ad una commissione medica, mostrando un’adeguata documentazione di accertamenti strumentali.

Ci stiamo riferendo ad esami diagnostici come:

  • reggi;
  • ecografie;
  • risonanza magnetica;
  • tac;
  • elettromiografia.

Grazie a questi esami è possibile ottenere l’esatta valutazione delle patologie che colpiscono le articolazioni. In questo modo, la commissione medico-scientifica avrà gli strumenti per riconoscere l’invalidità, in presenza di comprovata difficoltà a deambulare o a tenere tra le mani un oggetto.

Sebbene l’elenco delle patologie che colpiscono l’apparato osteoarticolare e locomotore, per le quali è possibile ottenere l’invalidità civile, sia molto lunga, ciò che conta è la percentuale di invalidità che viene assegnata dalla Commissione medico scientifica.

In sostanza, per ogni patologia è riconosciuta una percentuale minima o massima che dà accesso all’invalidità civile.

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