Investimenti sicuri? Alcuni alimentari stupiscono per l’aumento del giro d’affari, ma ancora per poco

Pepsi ha aumentato la stime sul fatturato del 2022. Nonostante l’inflazione e l’assenza di una relazione tra le necessità di base e la bevanda gasata, i consumatori hanno continuato ad acquistarla in un trend crescente.

Il contesto non sembra dare spazio a rinunce che appaiono troppo radicali in relazione a stili di vita dati ormai per scontati. È il caso degli spuntini o degli aperitivi fatti con patatine e Pepsi.

pepsi bevanda
Stock.Adobe

La bevanda gasata è uno dei prodotti di punti della Pepsi che ha previsto una crescita dei ricavi a doppia cifra e pari al 12%. Ramon Laguarta, CEO di Pepsi, è responsabile anche di marchi come Quaker Oats e Tropicana, punti di riferimento in cucina e negli spuntini.

Gli aumenti dei prezzi di Pepsi non hanno fermato la spesa dei consumatori; il trend è stato spinto già durante la pandemia dove venivano consumati più dolci e bevande gassate dovuti alla maggiore permanenza in casa. A differenza di beni come abbigliamento o servizi come la palestra, il cibo, persino quello meno necessario sembra un bisogno non negoziabile.

Pepsi si prepara a un contesto recessivo

Al contesto inflazionistico si aggiungono gli aumenti dovuti ai problemi della catena di approvvigionamento. PepsiCo una delle prime grandi aziende a riportare i suoi utili trimestrali, è per gli investitori un punto di riferimento anticipatorio delle finanze di altre società nel settore.

I prezzi più elevati aiutano a compensare i maggiori costi relativi alle catene di approvvigionamento. Nonostante questo, anche Pepsi si prepara a un contesto recessivo, con piani che includono una riduzione della spesa in conto capitale e una maggiore automazione per ridurre i costi del lavoro.

In un contesto a più ampio spettro la tendenza negativa sarà destinata a colpire anche le società più in linea con le abitudini di consumo degli americani. Sono le nuove stime di Bloomberg a gettare una doccia fredda su quella che sarà la crescita economica.

La recessione Usa è inevitabile? Si, secondo Bloomberg

Una probabilità del 100% che una recessione colpisca l’economia statunitense entro un anno, è l’esito delle stime di Bloomberg. Gli economisti di Bloomberg Anna Wong ed Eliza Winger avevano precedentemente previsto una probabilità di una recessione entro ottobre 2023 del 65%.

Le circostanze peggiorative hanno permesso agli analisti di riconsiderare le loro aspettative ponendo la base per la certezza di una recessione negli Stati Uniti. Il modello di Bloomberg Economics si basa su 13 indicatori macroeconomici e finanziari; sebbene le istituzioni continuino a negare l’evenienza persino Biden ha dovuto ammettere che potrebbe esserci una “recessione molto leggera”.

La Federal Reserve Bank di New York ha riferito ad agosto che il debito totale delle famiglie negli Stati Uniti è salito a 16,15 trilioni di dollari nel secondo trimestre del 2022. I debiti da saldare sulle carte di credito sono aumentati del 13%, costituendo il più grande aumento in oltre due decenni. L’evidenza è che sempre più americani stanno lottando per far fronte alle loro spese quotidiane a causa dell’alta inflazione. Secondo la Banca centrale Usa la disoccupazione salirà al 4,4% l’anno prossimo e rimarrà elevata anche nel 2025.

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