Investire in BTP: scopriamo se è la soluzione migliore

Investire in BTP significa acquistare Buoni del Tesoro Poliennali a medio o lungo termine, emessi dal Dipartimento del tesoro.

I BTP vengono emessi dal Ministero dell’Economia e della Finanze, nello specifico dal Ministero del Tesoro. Questi strumenti di investimento sono caratterizzati da una cedola fissa posticipata, pagata ogni 6 mesi.

Investire in BTP: scopriamo se è la soluzione migliore

I BTP possono essere i emessi con scadenze che vanno da 3 a 50 anni e vengono aggiudicati attraverso un procedimento chiamato asta marginale.

Prima di effettuare l’asta, il Dipartimento del Tesoro comunica i quantitativi di BTP emessi. Il prezzo degli stessi è caratterizzato dall’incrocio tra domanda e offerta.

In questo modo, viene dunque definito il rendimento dei titoli di Stato.

Investire in BTP: dove acquistarli

Le aste marginali non sono accessibili ai singoli risparmiatori i quali possono entrare in possesso dei suddetti strumenti di investimento attraverso gli intermediari autorizzati. Ci stiamo riferendo a banche e imprese di investimento registrate presso la Banca d’Italia.

Oltre al mercato principale esiste anche quello secondario che permette di investire in BTP. Questo prevede che i titoli, una volta emessi, siano scambiati sui mercati regolamentati.

Il mercato secondario gestito dalla Borsa d’Italia è conosciuto con l’acronimo MOT (Mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato).

Tuttavia ne esiste anche un altro, ovvero il Mercato telematico dei titoli di Stato, conosciuto con l’acronimo MTS che è riservato agli intermediari autorizzati, come le banche e le imprese di investimento. Basti pensare che su questo mercato si parte da un importo minimo negoziabile del valore di 2 milioni di euro.

Il rendimento

Un altro concetto molto importante da conoscere quando si tratta di Buoni del Tesoro Poliennali riguarda il rendimento.

Questo valore dipende:

  • Dal flusso cedolare
  • Dalla differenza tra il prezzo di sottoscrizione (titolo venduto all’asta) o quello di acquisto (titolo acquistato su un mercato marginale) e il valore nominale dei BTP.

Il valore nominale del Titolo di Stato rappresenta l’importo rimborsato alla scadenza.

Inoltre, le cedole che caratterizzano i BTP vengono definite fisse e per questo motivo sono pagate posticipatamente con cadenza semestrale: restano costanti per tutta la durata dell’investimento.

Conviene investire in BTP?

Quando si valuta la convenienza di una forma di investimento bisogna tenere conto dei rischi a cui si va incontro, in seguito a quella determinata operazione.

Nel caso degli investitori che acquistano BTP, l‘unico rischio a cui vanno incontro è quello di credito. Ovvero, la possibilità che il Dipartimento del Tesoro risulti inadempiente al momento del pagamento delle cedole o del rimborso del capitale.

Nel caso in cui l’investitore ha acquistato BTP con intenzione di venderli prima della loro scadenza, egli va incontro al rischio di mercato. Ovvero alle cosiddette fluttuazioni sfavorevoli, che possono essere al rialzo rispetto ai rendimenti. Tutto ciò potrebbe provocare una riduzione del prezzo del titolo al di sotto di quello dell’atto o di acquisto sul mercato secondario.

Per l’investitore si creerebbe una minusvalenza, che aumenta nel caso in cui la vendita del BTP dovesse avvenire nel corso dei primi anni dell’investimento.

Previsioni future

Il BTP è un titolo di Stato indicizzato all’inflazione italiana. Questo strumento di investimento è pensato per agevolare le esigenze dei risparmiatori dei piccoli investitori.

Si tratta di titoli obbligazionari che si adattano agli investitori che intendono impegnare loro capitale nel medio, lungo o lunghissimo periodo, facendo affidamento sulle cedole fisse semestrali.

Se l’investitore avesse una somma di denaro da impegnare in BTP 2037, egli sarebbe interessato ad investire del denaro sui Buoni del Tesoro poliennali con scadenza 2037.

In tal caso si tratta di un investimento di medio/lungo periodo con durata 15 anni.

In questo momento, la quotazione BTP 2037 è pari a 98,60 centesimi.

Questo significa che se l’investitore scegliesse di impegnare un capitale pari a €5.000 acquisterebbe un titolo che offre una cedola annuale pari a 0,95%, che semestralmente darebbe 0,475%.

In sintesi l’investitore che punta bTP 2037 otterrebbe interessi per un importo pari a 42,56 euro al netto della tassazione (12,5%).

A conti fatti questa forma di investimento genererebbe un guadagno netto annuale dello 0,92%. Un’aliquota davvero bassa per un investimento di lungo termine. Tuttavia, può essere una buona alternativa al classico deposito bancario, in cui i soldi restano fermi sul conto corrente.

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