La prima importazione pagata attraverso una criptovaluta: in pochi sorridono, si tratta dell’Iran

L’agenzia di stampa Tasnim ha rivelato che l’Iran ha effettuato questa settimana la sua prima importazione pagata attraverso una criptovaluta. 

Il Paese da tempo soggetto a un embargo commerciale da parte degli Stati Uniti potrebbe ora riuscire ad aggirare le sanzioni utilizzando mezzi di pagamento accettati e alternativi al Dollaro.

Iran
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Il sistema finanziario dominato dal Dollaro può essere aggirato; questo è possibile, utilizzando sistemi decentralizzati che non fanno capo in modo diretto agli istituti finanziari tradizionali. La criptovaluta utilizzata non è stata specificata ma il valore complessivo dell’ordine è stimato in 10 milioni di dollari.

A tal proposito, un funzionario del Ministero dell’Industria, ha twittato che entro la fine di settembre, l’uso delle criptovalute e degli smart contract sarà ampiamente diffuso per agevolare il commercio con i partner strategici.

L’Iran non è la sola nazione che sta cominciando a utilizzare le criptovalute per migliorare l’economia e aggirare il circuito tradizionale dominato dalle transazioni in dollaro. Esiste la possibilità concreta che, prima delle criptovalute stesse o tramite la loro diffusione e normalizzazione, le stesse banche emettano una versione digitale della valuta nazionale.

L’Iran ha legalizzato il mining nel 2019 regolamentando rigorosamente il settore

Attualmente sono 118 le società di mining di Bitcoin autorizzate nel Paese. Il fenomeno sembra essersi diffuso in modo repentino; considerando l’incremento del valore del Bitcoin in quegli anni, nel maggio 2021 il Governo ha dovuto fermare il settore per quattro mesi al fine di riprenderne il controllo.

Il contesto sembra ricco di spunti che fanno capire come le criptovalute siano un sistema alternativo utile anche ai Governi. Così nella guerra che sta imperversando in Ucraina, la banca centrale ha creato un account speciale. Si è aperta così ai finanziamenti internazionali di criptovalute da tutto il mondo. Gli indirizzi crittografici che raccolgono fondi in Bitcoin e altri token digitali hanno ricevuto donazioni per milioni di dollari.

Kraken e Binance permettono di aggirare le sanzioni Usa?

Il Presidente Hassan Rouhani ha messo il Paese nelle condizioni di fare affari anche tramite i più noti exchange di criptovalute come Kraken. Secondo quanto rivelato dal New York Times, di recente la società sarebbe stato messa sotto indagine dal Dipartimento del Tesoro USA. L’accusa è quella di presunte violazioni delle sanzioni imposte all’Iran.

Qualcosa di simile sta accadendo con Binance; una delle più grandi piattaforme di scambio di criptovalute, ha  rifiutato di congelare unilateralmente gli account degli utenti russi. Sebbene la maggior parte dei cittadini del Paese siano estranei alla volontà del Governo, alcuni di essi posso fungere da ponte per finanziarlo, permettendo così di aggirare le sanzioni.

Oltre al trasferimento di valute digitali in Iran o anche in Russia, gli asset come i Bitcoin sono emersi come un metodo di crowdfunding alternativo. Questo consente donazioni rapide che aggirano gli istituti finanziari e in altri casi la legislazione di alcuni governi. Le criptovalute hanno lo scopo di fornire una maggiore libertà finanziaria a chiunque le voglia usare. Vietare il loro accesso in base alla nazionalità sarebbe in contrasto con i principi di libertà per le quali le criptovalute sono state create.

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