La Juventus fa goal in borsa, ma è presto per parlare di matchpoint

In seguito all’annuncio a sorpresa della Super League, le azioni della Juventus volano in borsa. Ma il clima è ancora incerto, ed è presto per esultare.

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Al FTSE Mib di Milano è stata una giornata opaca. L’indice borsistico è sceso sotto la parità, senza rivolgimenti significativi se non in negativo. Se si fa l’eccezione del caso Juventus, naturalmente.

Le azioni della regina del calcio italiano hanno raggiunto incrementi a due cifre: l’ultima variazione giornaliera è del +17,85%, con 0,911 euro per azione e 1,2 miliardi di capitalizzazione.

Il clamoroso rialzo è riconducibile all’annuncio, per bocca dello stesso Presidente Andrea Agnelli, della nascita della Super League. Si tratta di una competizione, sul modello dell’NBA del calcio, alla quale dovrebbero partecipare i club più importanti e titolati del vecchio continente.

L’impennata in borsa della Juve non deve dunque sorprendere. Secondo l’accordo dei fondatori è previsto che i club insigniti del diritto alla partecipazione fissa riceveranno nel complesso un contributo di importo netto indicativamente pari a 3,5 miliardi di euro, erogato in un’unica soluzione. Questo con la commercializzazione dei diritti audiovisivi relativi alla nuova competizione, senza contare altre ricadute economiche e il volume degli effettivi introiti pubblicitari.

La Juve e gli altri club hanno dunque segnato il goal della vittoria? Hanno risolto tutte le difficoltà economiche e finanziarie affrontate negli ultimi tempi? É davvero presto per dirlo, non siamo nemmeno ai supplementari.

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Ecco perché il volo della Juventus rischia di schiantarsi

Il terremoto che ha già sconvolto gli equilibri calcistici europei e si promette di rivoluzionarli non è infatti cosa fatta, per adesso. Fifa e UEFA paiono per ora acrimoniosamente contrarie alla svolta, e minacciano provvedimenti molto seri. Anche le Federazioni Nazionali promettono di dare battaglia, e già si paventa l’intervento della giustizia sportiva.

Il rischio è quello di una richiesta danni per 50 miliardi di euro e l’esclusione dei club coinvolti nel torneo d’élite da ogni altra competizione, convocazione ai mondiale comprese.

Per ora la Superlega non ha trovato i consensi nemmeno di tutti gli invitati, e ha incassato anche le perplessità unanimi del mondo politico.

Vanno infine sottolineate le indiscutibili difficoltà finanziarie di casa Juventus. I Bianconeri hanno chiuso l’ultimo bilancio con meno 385 milioni di euro, complici la pandemia e la plusvalenza di Cristiano Ronaldo.

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La Super League pare essere il tentativo in extremis di aumentare i guadagni ed appiattire i rischi, per riassestare un bilancio societario problematico e insostenibile. Se il torneo degli eletti non dovesse concretizzarsi o dovesse portare conseguenze gravose economicamente, come pare inevitabile, per la Juve la situazione rimarrebbe complicata.

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