Legge 104 | 36 giorni di permesso all’anno per dipendenti o familiari con disabilità

Guida alla fruizione dei  permessi legge 104 di 3 giorni al mese, pari a 36 giorni all’anno e risposte degli Esperti su vari casi comuni.

Legge 104 | 36 giorni di permesso all'anno per dipendenti o familiari con disabilità
Legge 104 | 36 giorni di permesso all’anno per dipendenti o familiari con disabilità

I permessi legge 104 consistono in tre giorni al mese retribuiti e coperti da contribuzione figurativa valida ai fini pensionistici. I permessi sono previsti dall’articolo 33 della legge 104 al comma 3 e sono retribuiti sulla base della retribuzione effettivamente corrisposta al lavoratore.

Tuttavia, tale agevolazione è riconosciuta a determinati soggetti che soddisfano determinati requisiti previsti dalla legge 104. Possono beneficiare dei permessi i lavoratori disabili affetti da un handicap grave, oppure, il lavoratore “caregiver”, cioè colui che assiste un familiare in situazione di gravità (coniuge o genitori biologici/adottivi).

Oppure, i parenti affini entro il secondo grado, con handicap grave ai sensi della legge 104 art. 3 comma 3. In via eccezionale il genitore o il coniuge della persona disabile con handicap grave che abbiano compiuto 65 anni di età o siano mancanti o deceduti. Ovvero, assenti giuridicamente o fisicamente. Inoltre, grazie alla legge Cirinnà (legge 76/2016)  i permessi legge 104 possono essere fruiti dal convivente di fatto e della parte dell’unione civile.

Legge 104 | 36 giorni di permesso all’anno per dipendenti o familiari con disabilità

L’articolo 33 e stando ai chiarimenti INPS con varie circolari e con la scheda informativa pubblicata sul sito istituzionale, si evince che il lavoratore con disabilità grave, con verbale di accertamento  dalla Commissione medica INPS, ha la possibilità di fruire alternativamente di:

  • 3 giorni di permesso al mese, circa 36 giorni all’anno. I giorni sono frazionabili anche in ore;
  • 2 ore di permesso al giorno, in base al contratto di lavoro di categoria. In effetti, due giorni di permesso deve considerarsi sull’orario lavorativo giornaliero di 6 ore al giorno. Se l’orario di lavoro è inferiore, il permesso si riduce ad un ora.

Il messaggio INPS n. 16866 dell’anno 2007, pone un limite mensile da non superare, qualora i permessi siano fruiti in maniera frazionata. Ad esempio, una settimana di 40 ore suddivise in cinque giorni, il lavoratore potrà fruire al mese massimo 24 ore di permesso. In effetti il calcolo matematico è il seguente: (40/5)*3= 24 ore.

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Requisiti per ottenere i permessi

Il lavoratore dipendente per ottenere i permessi per se stesso o per il familiare che assiste (secondo le indicazioni sopra riportate), deve inoltrare domanda all’INPS. A supporto della domanda e per ottenere un buon esisto, necessitano alcuni requisiti indispensabili. Nello specifico:

  • verbale legge 104/92 che riporti la situazione di handicap grave ai sensi dell’articolo 3 comma 3;
  • essere lavoratore dipendente, sono esclusi i lavoratori autonomi e parasubordinati, i lavoratori domestici e gli agricoli se occupati a giornata;
  • il disabile in situazione di gravità non deve essere ricoverato in strutture sanitarie H24.

I permessi se non goduti nel mese non si recuperano ma si perdono.

Programmazione

Il settore pubblico prevede la programmazione mensile dei permessi legge 104, che consiste l’obbligo per i dipendenti di comunicare per tempo (di solito all’inizio del mese) i giorni di permesso per legge 104 nel mese. La programmazione si è resa necessaria per poter gestire l’assenza del dipendente e mantenere una corretta organizzazione aziendale. In caso di necessità il dipendente può comunicare l’assenza entro 24 ore dall’evento, e prima dell’inizio dell’orario di lavoro, della giornata di assenza con legge 104.

Permesso legge 104: i casi esaminati dagli Esperti

Quanto gravano i permessi legge 104 sulla busta paga? Gli Esperti di Trading.it hanno risposto a questa domanda specificando quanto i permessi legge 104 incidono sulla busta paga, sul rateo della tredicesima e della quattordicesima, sul trattamento di fine rapporto o fine servizio (TFS/TFR). Infine, specificano che i permessi non comportano una riduzione dei giorni di ferie spettanti.

I permessi sono a carico dell’INPS, anche se sono anticipati dal datore di lavoro, il quale a sua volta potrà recuperare l’importo versato attraverso la compensazione degli importi da pagare. Permessi Legge 104, a risentirne è la busta paga: quanti soldi si perdono

Quando si rischia il licenziamento o la perdita del beneficio?

La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 28606 del 18 ottobre 2021, ha specificato in modo inequivocabilmente, che coloro che usano i permessi per scopi propri non prestando assistenza al disabile, commettono una truffa ai danni dell’INPS. Il licenziamento nel caso esaminato dalla Corte è legittimo perché il lavoratore ha leso il rapporto di fiducia instaurato con il datore di lavoro all’atto dell’assunzione. Permessi legge 104: si rischia di perderli o di essere licenziati con questa distrazione

È possibile ottenere 6 giorni al mese invece di 3?

La normativa prevede il cumulo se il lavoratore con handicap grave assiste un lavoratore in situazione di disabilità grave. In questo caso il lavoratore può fruire di tre giorni al mese per se stesso e tre giorni per il familiare che assiste. I giorni possono essere fruiti anche in tempi giorni diversi. Qui tutte le istruzioni e il modulo di domanda: Permessi legge 104: è possibile sommare 3 giorni + 3? Un caso molto comune

Si può interrompere la malattia e fruire dei permessi?

Un dipendente che si trova in malattia, la può sospendere per fruire dei permessi in modo da non perderli, e poi riagganciare di nuovo la malattia? È questa la domanda esposta agli Esperti di Trading.it, che hanno specificato che la normativa non prevede tale possibilità. Ma ci sono alcune eccezioni. Si può interrompere la malattia e fruire dei permessi legge 104? La risposta non è scontata

Fonte: INPS – messaggio n. 16866 del 28 giugno 2007  – circolare n. 32 del 6 marzo 2012

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