Licenziamento volontario, quali sono le conseguenze? Ecco cosa dice la Legge

Il licenziamento volontario è uno dei modi con cui interrompere un rapporto lavorativo: anche esso ha delle conseguenze previste dalla Legge. Scopriamo insieme quali sono e cosa è previsto per il 2022.

Ci sono diversi modi con i quali il rapporto tra il datore di lavoro e il dipendente si può interrompere: uno di questi è il licenziamento volontario. Licenziarsi, infatti, è un diritto riconosciuto dalla Legge e dal Contratto collettivo nazionale del lavoro. Esso, però, è regolato da condizioni da rispettare e presenta delle inevitabili conseguenze.

licenziamento volontario

Il lavoratore che si licenzia, infatti, ha dei diritti ma anche dei doveri da rispettare: scopriamo insieme di cosa si tratta e quali sono le conseguenze previste dalla Legge nel 2022.

Quali sono le conseguenze del licenziamento volontario nel 2022: cosa dice la Legge in merito

Decidere di licenziarsi è una decisione da prendere con estrema cautela: il lavoratore che lo fa, infatti, spesso è spinto dal desiderio di migliori condizioni lavorative o da posizioni più vantaggiose. Nel dettaglio, colui che opera questa scelta è condizionato dal rispetto di una serie di doveri e di obblighi previsti dalla legge.

D’altro canto, invece, dalla sua parte ha proprio la Legge che lo tutela da qualsiasi azione messa in campo dal datore di lavoro. In questo caso ci sono due tipi di dimissioni che possono essere presentate:

  • Le dimissioni per giusta causa;
  •  Dimissioni volontarie.

Le prime hanno lo scopo di fornire giuste motivazioni in base alle quali il lavoratore sceglie di lasciare il proprio lavoro. Un esempio è il mancato pagamento dello stipendio o del Tfr, ma anche atti di mobbing o di molestie subite.
Per quanto riguarda, invece, le seconde esse prevedono la rinuncia al posto di lavoro per trovarne un altro. Può essere presa in considerazione, in questo caso, la ricerca di una posizione migliore, di uno stipendio migliore ma anche il ricongiungimento familiare.

Diritti e doveri del lavoratore in caso di licenziamento volontario

Il lavoratore che presenta le dimissioni e si licenzia volontariamente è soggetto ad una lunga serie di diritti e di doveri da rispettare. Chi decide di licenziarsi, infatti, ha il diritto al riconoscimento di un’indennità di disoccupazione quale, ad esempio, la Naspi. Inoltre, vi sono anche:

  • Il pagamento dello stipendio residuo nel mese in cui si ha lavorato prima del licenziamento;
  • La liquidazione del Tfr;
  • Il pagamento di permessi e ferie maturati e non goduti;
  • Le eventuali mensilità fino a quel momento non percepite.

Per quanto riguarda, invece, i doveri in primo luogo egli deve rispettare i termini di preavviso del licenziamento stabiliti dal contratto di lavoro. Ogni CCNL, infatti, in base all’anzianità e all’esperienza del lavoratore fissa un tempo preciso di preavviso.
Durante il periodo di preavviso, infine, il lavoratore deve continuare a ricoprire la sua mansione.

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